Il Credito Cooperativo chiude in perdita il 2017

15 maggio 2018 | 12:49
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Il Credito Cooperativo chiude in perdita il 2017

Bilancio in rosso per 891mila euro. Si guarda a una aggregazione con Banca Centro Emilia

SCANDIANO (Reggio Emilia) – Il Credito cooperativo ha chiuso il 2017 con una perdita di 891mila e 196 euro imputabile, secondo la banca, “ai maggiori accantonamenti sul credito richiesti al sistema bancario dagli organi di vigilanza in un’ottica di una sempre più attenta e prudente valorizzazione degli attivi”.

Il bilancio 2017 è stato approvato domenica scorsa al palazzetto dello sport di Scandiano dai soci che hanno anche ricevuto le prime indicazioni di natura informativa relative al progetto aggregativo con Banca Centro Emilia. I risultati della gestione, esposti dal Direttore Generale Pierluigi Ganapini, evidenziano una raccolta diretta pari a 424,5 milioni (+5,81%), una raccolta indiretta pari a 186,3 milioni (+14,17%) per una raccolta totale da clientela di 610,8 milioni (+8,23%), mentre gli impieghi netti alla clientela si sono attestati ad euro 348,3 milioni (+4,56%).

In aumento anche il capitale sociale pari a 30,7 milioni (+1,13%), accompagnato dalla crescita costante del numero dei soci giunti a quota 8.008 a fine 2017 (+189). Il rapporto sofferenze lorde/impieghi lordi è pari al 9,45% con una copertura delle sofferenze pari al 63,90%, mentre la copertura totale sui crediti deteriorati è salita al 53,36% con un incremento di 8 punti percentuali rispetto allo scorso anno.

Il patrimonio netto a fine 2017 risulta pari a 36,6 milioni, mentre i coefficienti di vigilanza evidenziano un CET1 pari a 11,60% e un Total Capital Ratio pari a 14,89%, confermando l’adeguatezza degli indici patrimoniali.

Nel rispetto della Legge 49/2016, che obbliga le BCC ad aderire ad un gruppo bancario cooperativo, il Credito cooperativo, durante l’ultima assemblea di maggio 2017, ha aderito al gruppo Cassa Centrale Banca di Trento. Un Gruppo che, operativo a tutti gli effetti a decorrere dal 1° gennaio 2019, quest’anno ha iniziato a mappare banche e territori di appartenenza in un’ottica di efficientamento di sistema e ponderato sviluppo.

Scrive la banca: “In tal senso, il territorio Emiliano è risultato essere ad alto potenziale di crescita. Tuttavia, in ragione della sua rilevante estensione, richiede una dimensione bancaria più elevata con cui presidiare il territorio in modo adeguato e funzionale.
Pertanto, un’ordinata e prudente crescita dimensionale della nostra Banca per linee esterne, progettata su precise e prudenziali basi strategiche, si è palesata quale strumento imprescindibile per la creazione di un vantaggio competitivo unico in un territorio, come il nostro, che si estende da Parma fino a Ferrara e che Cassa Centrale Banca considera rilevante per le elevate potenzialità di sviluppo strategico”.

“L’investimento nel progetto da parte di Cassa Centrale – afferma il Presidente Carlo Maffei – consentirà alle due banche, CCR e BCE, di realizzare un piano aggregativo finalizzato alla formazione di un istituto il cui raggio d’azione porterà i suoi frutti da Reggio Emilia a Comacchio, passando per tutta l’Emilia Centrale. 100 milioni di patrimonio, 210 dipendenti, 900 milioni di impieghi e 1,2 miliardi raccolta. Un piano strategico ambizioso che nasce dal prioritario obiettivo comune di mantenere e potenziare il presidio territoriale e che permetterà ad entrambe le banche di fare massa critica e assorbire in modo molto più efficace i costi incrementali di adempimenti e servizi”.

In autunno, una nuova assemblea chiamerà i Soci per illustrare nel dettaglio i numeri del progetto aggregativo, attualmente ancora in fase di analisi, e sottoporlo alla loro approvazione.