Marocchino morto dopo l’arresto, fermato per omicidio un 33enne italiano

24 aprile 2018 | 11:09
Share0
Marocchino morto dopo l’arresto, fermato per omicidio un 33enne italiano

Fondamentali le telecamere comunali di Correggio che hanno documentato l’aggressione avvenuta prima dell’arrivo dei carabinieri, Oltre a Sebastiano Mirabito, ai domiciliari per omicidio preterintenzionale, è stato indagato anche un altro correggese per concorso nel reato

CORREGGIO (Reggio Emilia) – Un 33enne, Sebastiano Mirabito, è stato arrestato e ora si trova ai domiciliari, da questa mattina, con l’accusa di omicidio preterintenzionale per la morte di Youness Abouloufa El Idrissi, un 37enne di origini marocchine deceduto il 5 settembre scorso dopo aver avuto un malore nella caserma dei carabinieri di corso Cairoli a Reggio.

Secondo gli inquirenti la morte, provocata da un trauma cranico, sarebbe stata dovuta a lesioni conseguenti a una caduta originatasi da una colluttazione tra la vittima e due italiani di Correggio: un 33enne di origini siciliane, appunto Mirabito, che, sferrandogli un violento pugno al volto, l’ha fatto rovinare a terra facendogli, per effetto della caduta, sbattere violentemente il cranio sul pavimento, aiutato da un 32enne reggiano che, nel corso della lite, gli aveva dato una forte spinta al petto.

Ad accertarlo le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo coordinati dal sostituto procuratore Giulia Stignani che ha chiesto e ottenuto dal Gip di Reggio un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari a carico del 33enne, abitante a Correggio accusato del reato di concorso in omicidio preterintenzionale insieme ad un altro correggese 32enne indagato pure lui nell’ambito dello stesso procedimento penale.

Oltre alle testimonianze raccolte e agli accertamenti dei carabinieri del nucleo investigativo, fondamentali nelle indagini sono state le telecamere comunali che hanno documentato quanto accaduto in via Roma la sera del 4 settembre 2017 prima dell’arrivo dei sanitari e dei carabinieri. Nel video si vede il marocchino che aggredisce un’altra persona sotto i portici e poi viene affrontato da altri due uomini. Ne nasce una colluttazione, uno dei due gli sferra un pugno violento (il 33enne che poi è stato arrestato) e l’immigrato finisce a terra. Il nordafricano era stato soccorso poco dopo le 20, a terra e privo di sensi. Complice anche l’uso smodato di bevande alcoliche l’uomo era andato in escandescenza tanto che erano dovuti intervenire i carabinieri di Bagnolo che sono riusciti a convincerlo a salire in ambulanza per essere portato all’ospedale San Sebastiano di Correggio.

Una volta arrivato in nosocomio l’uomo aveva rifiutato le cure sanitarie scagliandosi contro persone e cose all’interno dell’ospedale. Alla vista dei militari, tornati in ospedale per ristabilire l’ordine, il marocchino aveva aggredito anche i carabinieri mandandone uno in ospedale. Solo l’intervento in supporto di un’altra gazzella aveva permesso di avere la meglio sull’esagitato che era finito in manette con le accuse di resistenza, violenza a pubblico ufficiale e lesioni. Nella tarda mattinata del giorno successivo, prima di andare in tribunale per la direttissima, era stato colto da malore all’interno delle camere di sicurezza del comando di Corso Cairoli ed era stato soccorso dai sanitari del 118, avvisati dal militare di servizio che si era accorto del malore.

L’uomo, dopo le prime cure praticate sul posto, era stato trasportato al Santa Maria Nuova dove era morto. La Procura reggiana, anche alla luce degli esiti autoptici, ha quindi aperto un inchiesta delegando per lo svolgimento delle indagini i carabinieri del nucleo investigativo che hanno ricostruito quanto accaduto prima dell’intervento grazie anche alle telecamere comunali che hanno documentato quanto avvenuto prima dell’arrivo dei soccorsi la sera del 4 settembre detto. Il 37enne aveva avuto una discussione con altre persone e nonostante si palesasse manifestamente ubriaco era stato prima spinto e poi colpito con un pugno in faccia che lo aveva fatto cadere a terra facendogli sbattere violentemente il cranio sul pavimento. I carabinieri hanno indentificato i responsabili dell’aggressione che sono stati denunciati. Per il 33enne Sebastiano Mirabito stamattina sono scattati gli arresti domiciliari.