La grande Reggiana degli anni ’90

23 aprile 2018 | 15:41
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La grande Reggiana degli anni ’90

REGGIO EMILIA – In Serie C troviamo tante squadre dal blasone importante e che in tempi passati hanno militato in Serie B e addirittura in Serie A. Tra le tante che quest’anno provano a tornare nella serie cadetta vi è anche la Reggiana, che in questo momento lotta per recuperare la categoria della Serie B, in una battaglia nella quale è  una tra le favorite secondo le migliori scommesse del settore. La compagine allenata da Sergio Erberini, che non partecipa a un campionato di B dal lontano 1997-98, è seriamente intenzionata a tornare nelle serie professioniste italiane. La spinta viene sia da un pubblico importante sia dal ricordo nostalgico di un’epoca nella quale la Reggiana orbitava nientemeno che in Serie A, ossia negli anni ’90. Per l’esattezza, due furono i periodi in quel decennio nei quali la squadra di Reggio Emilia fece la storia nella massima serie, e uno di essi è profondamente vincolato a un reggiano doc come Carlo Ancelotti, licenziato dal Bayern Monaco in autunno e ora alla ricerca di una nuova avventura.

Ma andiamo in ordine cronologico. Nella stagione 1993-94, con Pippo Marchioro in panchina, la Reggiana si affacciava al campionato di Serie A con una serie di calciatori promettenti, tra i quali spiccava il portiere del Brasile Claudio Taffarel, ma soprattutto un fenomeno come Paulo Futre. Il fantasista portoghese, dal dribbling fulminante ma dal ginocchio fragile, era la grande scommessa della dirigenza granata. Insieme a lui il centravanti Padovano, il difensore Luigi D’Agostini e l’ala destra Massimiliano Esposito trascinarono i granata verso un onorevole quattordicesimo posto. Memorabili  saranno  per sempre le  vittorie  per 1 a 0 contro l’Inter grazie a un goal di Beppe Scienza e soprattutto la vittoria a San Siro contro il Milan campione d’Italia all’ultima giornata. Alla fine della stagione fu Michele Padovano il miglior marcatore della squadra, con 10 goal all’attivo.

La stagione successiva non fu così fortunata e i granata furono retrocessi dopo aver cambiato addirittura tre allenatori. I 7 goal di Padovano non bastarono a salvarsi e l’attaccante fu ingaggiato dalla Juventus, mentre a Reggio Emilia si dovette cominciare da capo. Tuttavia la promozione in Serie A arrivò subito dopo, e l’artefice fu proprio Ancelotti, che subentrò d’estate e fece subito capire di che pasta fosse fatto. Il terzo posto in B supponeva il ritorno in A, anche se il promettente tecnico fu adocchiato e ingaggiato da un Parma in rampa di lancio che aveva capito subito che il suo potenziale poteva aiutare  una crescita importante. Dopo aver così scoperto un bomber come Simutenkov, Ancelotti lasciava Reggio Emilia per la vicina Parma, e l’anno successivo neanche l’arrivo di un guru come Mircea Lucescu servì ai granata per restare in Serie A.

Vent’anni dopo, la Reggiana cerca di recuperare il tempo e il prestigio perduto. La gloria di quegli anni è lontana, ma il ricordo nella mente dei tifosi è indelebile.