Caporalato e lavoro nero, imprenditori denunciati

21 marzo 2018 | 10:34
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Caporalato e lavoro nero, imprenditori denunciati

Decine di posizioni lavorative controllate. Multe e ammende per oltre 15.000 e sospensione delle attività per un’azienda. Due imprenditori denunciati: uno per aver installato telecamere che riprendevano i dipendenti al lavoro ed uno per aver presentato il Durc falso

REGGIO EMILIA – I carabinieri del nucleo ispettorato lavoro del capoluogo reggiano hanno eseguito una serie di controlli in aziende edili e tessili e attività commerciali reggiane per contrastare le fattispecie correlate al caporalato, lavoro nero ed all’occupazione di manodopera clandestina.

E’ stata scoperta un’attività commerciale, una pasticceria, che impiegava in nero il 56% della forza lavoro (su 7 dipendenti ben 4 sono risultati irregolari) motivo per cui al titolare, un 45enne reggiano, i carabinieri hanno contestato sanzioni amministrative per circa 8.000 euro, accertate omissioni contributive per svariate migliaia di euro ancora in fase di quantificazione, con il provvedimento di sospensione delle attività commerciale.

Un imprenditore è stato denunciato per aver installato nelle sue sedi aziendali impianti di videosorveglianza idonei al controllo a distanza dei lavoratori senza la prescritta autorizzazione in spregio alle norme sullo statuto dei lavoratori. Nei guai anche un imprenditore edile 55enne che i carabinieri del nucleo ispettorato lavoro hanno denunciato per uso di atto falso.

Nel corso dei controlli i carabinieri hanno accertato che l’artigiano edile aveva presentato il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) falso. Infine sanzioni per oltre 1.000 euro sono state contestate ad un altro imprenditore edile 55enne che non aveva sottoposto alla prescritta visita medica preventiva i suoi dipendenti. Nel caso dell’attività commerciale sottoposta a provvedimento di sospensione l’attività è stata ripresa dato che il titolare ha provveduto al pagamento delle sanzioni amministrative a lui contestate oltre al fato di aver avviato la regolarizzazione dei dipendenti trovati a lavorare in nero.