Mirabello, così rivive lo storico stadio granata

15 febbraio 2018 | 14:09
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Mirabello, così rivive lo storico stadio granata

Appuntamenti già da marzo con partite dell’Under 17 e della Berretti granata e con un incontro di pugilato al mese fino a dicembre

REGGIO EMILIA – La Reggiana ha presentato l’ambizioso Progetto Mirabello, realizzato in collaborazione con la Boxe Tricolore, rappresentata nell’occasione dal presidente Sergio Cavallari, assieme a Luca Quintavalli di Olmedo, sponsor della Reggiana, nonché amministratore e direttore sportivo della società dello stesso Cavallari.

Sull’idea dello Store della Reggiana, che è partito con 21 prodotti a magazzino e ora gestisce 700 articoli, è stato creato il Progetto Mirabello, che ridarà vita allo storico stadio granata di via Matteotti che, quindi ricomincerà a vivere tutti i giorni o quasi, già dal mese di marzo, con partite dell’Under 17 e della Berretti granata e con un incontro di pugilato al mese da marzo a dicembre, quindi dieci incontri in tutto, ai quali prenderanno parte anche atleti di fama nazionale.

Una carta vincente del Progetto Mirabello è stata l’impostazione dell’idea di base stessa, definita un incubatore di progetti sociali, a partire dalla manutenzione dell’impianto, del campo, degli spazi e della tribuna attraverso cooperative sociali, secondo il principio dell’inclusione. “Andando avanti così nei mesi – ha spiegato Marco Bertolini, responsabile marketing e comunicazione della Reggiana – e grazie a Emore Manfredi, presidente della Figc di Reggio Emilia, avremo le finali provinciali in Mirabello, alle quali aggiungeremo le finali nazionali di Quarta categoria, con formazioni di Serie A, B e C, così come stiamo cercando di programmare un’amichevole estiva della prima squadra della Reggiana, perché sono anni che ci viene chiesta in Mirabello”.

Lo stesso storico stadio della Reggiana è stato chiesto come campo d’appoggio per le Nazionali dell’Europeo Under 21 del 2019. “Questa è la programmazione quotidiana – continua Bertolini – ma faremo un passo alla volta per cercare di far rivivere giorno dopo giorno il nostro storico stadio”.

Piazza: “Vorrei che il Mirabello si trasformasse in uno spazio vitale per la città”
“Siamo molto contenti di lavorare assieme a Luca e a Sergio per questo progetto legato allo stadio Mirabello – ha detto Mike Piazza, presidente della Reggiana – Credo si tratti di un’iniziativa importantissima sia per quanto riguarda i tifosi della Reggiana sia per gli sportivi vicini alla Boxe Tricolore. Dal primo momento in cui sono arrivato in Italia sapevo che avrei dovuto creare rapporti con l’imprenditoria locale e un’empatia col popolo granata. Subito non avevo capito quanto i tifosi della Reggiana fossero legati allo stadio Mirabello, ma col passare del tempo ne ho capito l’importanza. Il progetto Mirabello è molto più grande dello Store e perché vada a regime serviranno tante energie e un po’ di tempo, ma vorrei che il Mirabello si trasformasse davvero in uno spazio vitale per la città”.

“Il progetto ha una valenza che unisce valori sportivi e storici, un’operazione che in passato non è mai stata fatta e che oggi ci permette di unire il calcio e la boxe, due disciplina amate in terra reggiana, che racchiudono assieme 200 anni di storia – ha spiegato Luca Quintavalli, amministratore delegato della Boxe Tricolore, nonché partner della Reggiana Calcio, Sergio Cavallari ha detto subito di sì, al termine di un’unica telefonata nella quale gli ho illustrato ciò che io e Mike avevamo pensato”.

Cavallari: “Il sì è stato immediato”
“E’ vero, il sì è stato immediato. Si tratta di un progetto importante – ha aggiunto Sergio Cavallari – che permette di aiutare e di dare una mano a persone magari emarginate dalla società che hanno problemi di aggressività da gestire. Tutto questo ci consente anche di mettere in evidenza i tanti campioni del passato e quanto è stato fatto a livelli pugilistico in terra reggiana. Ricordo ad esempio Gino Bondavalli, poi negli anni ’90-2000 la pugilistica Reggiana prima e la Boxe Tricolore poi hanno saputo costruire campioni italiani che non hanno sfigurato a livello europeo. Nel ‘93 tre nostri ragazzi hanno disputato il titolo italiano e due lo hanno vinto, poi nel ‘97 tutti i campioni italiani erano diventati tre. Se consideriamo che il pugilato ha 10 categorie, in quegli anni tre erano coperte da atleti reggiani. Vorrei che il nostro vivaio rinnovasse le gesta di quei campioni; oggi, infatti, la Boxe Tricolore ha un ragazzo e una ragazza in Nazionale e sta ricominciando un percorso che crediamo ci riporterà a quei livelli. Per farlo, però, occorre creare le alleanze giuste, come quella con la Reggiana”.

Conclude Cavallari: “Da marzo in poi avremo 10 manifestazioni, una al mese, fino a dicembre e cercheremo di portare tantissime persone in Mirabello, magari anche con incontri all’aperto, con pugili di livello nazionale, senza dimenticare la partecipazione in palestra di chi non intende fare attività agonistica, ma magari segue un percorso di recupero sociale, il tutto senza problemi e senza esclusione alcuna, oltre a tutti quegli amatori e appassionati di boxe che decideranno di trascorrere il loro tempo libero con noi in turni riservati alle attività per amatori, donne, il tutto avvalorato anche da corsi legati alla difesa personale”.