Cgil, undici eventi fra populismi, criminalità e immigrazione
Dal 20 febbraio all’otto maggio la proposta culturale del sindacato
REGGIO EMILIA – Dai populismi in politica, al ritratto della classe operaia di oggi. Passando per i temi della criminalita’ organizzata (legati al maxi processo Aemilia), dell’immigrazione e della rivoluzione in Siria del 2011. A cui si aggiungono riflessioni sulle politiche economiche europee e argomenti come la conciliazione dei tempi di vita e lavoro per le donne, nell’epoca dell’industria 4.0.
Di tutto questo si parlera’ alla Cgil di Reggio Emilia a partire dal prossimo 20 febbraio, nel corso di una rassegna di incontri programmati in vista del congresso di fine anno, aperti a tutti i cittadini. In totale 11 appuntamenti in poco piu’ di due mesi, con presentazioni di libri con gli autori (non tutti “amici” del sindacato) film, e 5 seminari economici rivolti soprattutto, ma non solo, al direttivo della Camera del lavoro.
In particolare il 20 febbraio, in collaborazione con la Fiom-Cgil, verra’ presentato il libro “Meccanoscritto” che racconta dell’esperienza di un concorso letterario di “scrittura operaia” nato nel 1963 a Sesto San Giovanni e riattualizzato nel 2016. Il 28 febbraio c’e’ il primo dei seminari economici dedicato al debito pubblico. Il 12 marzo si discute invece di populismi: “Quello razzista, quello democratico e quello dell’establishment”. All’evento organizzato con lo Spi-Cgil partecipano il segretario nazionale della categoria Ivan Pedretti e Giuliano Santoro, autore di un libro che analizza il fenomeno del populismo nel M5s.
Il 16 marzo si affronta la situazione europea da Maastricht in poi, mentre il 22 e il 29 marzo trovano posto gli approfondimenti sulla condizione dei moderni operai e sulle infiltrazioni criminali. Il 9, 16 e 27 aprile si torna sull’economia parlando di euro e diseguaglianze sociali generate dall’industria 4.0. Infine il 4 e l’8 maggio spazio alle tematiche internazionali, con il punto sulla situazione siriana e la proiezione del film Andrea Segre “L’ordine delle cose”, storia inventata di un funzionario ministeriale italiano che stringe accordi in Libia per bloccare l’arrivo dei profughi.