Auschwitz, per non dimenticare

23 gennaio 2018 | 17:58
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Auschwitz, per non dimenticare

Questa sera, al circolo Kessel in via Guardanavona a Cavriago, il regista Carlo Saletti. Dal suo libro, “La voce dei sommersi”, è stato tratto il film “Il figlio di Saul” premio Oscar come miglior film straniero 2016

CAVRIAGO (Reggio Emilia) – Questa sera, al circolo Kessel in via Guardanavona a Cavriago, si terrà l’incontro ‘con gli occhi della memoria’ parole e immagini da Auschwitz con lo storico e regista teatrale Carlo Saletti. Il regista, presenterà il suo libro “La voce dei sommersi” da qui è stato tratto il film “Il figlio di Saul” premio Oscar come miglior film straniero 2016. Si dialogherà con il giornalista Pier Luigi Senatore.

Il regista del “Figlio di Saul”, László Nemes, parte della cui famiglia fu sterminata ad Auschwitz, mentre stava girando in Corsica come assistente alla regia, in una settimana libera dalle riprese in una libreria trovò il volume Des voix sous la cendre (in Italia “La voce dei sommersi”, edito da Marsilio) che, appunto, raccoglie gli scritti di alcuni membri dei Sonderkommando di Auschwitz. Prima della loro rivolta del 1944, nascosero queste pagine clandestine sotto terra; furono ritrovate solo molti anni dopo la fine della guerra.

“Si tratta di una testimonianza straordinaria”, ha detto Nemes, che del film ha curato la sceneggiatura insieme a Clara Royer, “descrive i compiti quotidiani dei Sonderkommando, l’organizzazione del loro lavoro, le regole con cui veniva gestito il campo e lo sterminio degli ebrei, ma anche come questi uomini riuscirono a creare una certa forma di resistenza”. È così che è nata l’idea de Il figlio di Saul.

La serata è stata organizzata grazie alla collaborazione di Anpi di Cavriago, associazione culturale Carmen Zanti e circolo Kessel. Si parlerà di memoria, di quella storia cosi lontana e vicina ai giorni d’oggi, di quei spazi infiniti che si creano dal dolore e dimenticanza, immagini che rimarranno impresse per quel grido d’aiuto che nessuno ha voluto sentire, immagini vuote e pieno di disperazione che hanno scritto in qualche maniera le pagine più importante della nostra storia. Ecco perché oggi serve memoria.

Stasera a Cavriago si parlerà di questo e altro. L’incontro è aperto a tutti.