Medici, veterinari e dirigenti sanitari in sciopero martedì

10 dicembre 2017 | 11:40
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Medici, veterinari e dirigenti sanitari in sciopero martedì

I sindacati denunciano i contenuti della Legge di bilancio 2018 all’esame del Parlamento “Si reiterano politiche sempre meno orientate all’obbligo di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini”

REGGIO EMILIA – Sarà sciopero nazionale di 24 ore, martedì, per medici, veterinari e dirigenti sanitari dipendenti del Servizio sanitario nazionale. E un presidio si terrà durante la mattina davanti al Santa Maria Nuova. A proclamarlo sono le organizzazioni sindacali Cgil Medici e Dirigenti Ssn – Anaoo Assomed – Cimo – Aaroi-Emac – Fp – Fvm Federazione Veterinari e Medici – Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr) – Cisl Medici – Fesmed – Anpo-Ascoti-Fials Medici – Uil Fpl Coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica e veterinaria.

I sindacati denunciano i contenuti della Legge di bilancio 2018 all’esame del Parlamento “Si reiterano politiche sempre meno orientate all’obbligo di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini – spiega la Cgil Medici di Reggio- secondo principi di equità e sicurezza, ed escludono con pervicacia la sanità pubblica dalla ripresa economica in atto fino a renderla non più sostenibile se non dalle tasche dei cittadini”.

La Cgil Medici di Reggio Emilia, congiuntamente alle altre sigle aderenti allo scipero, denuncia l’assenza di segnali di attenzione ai medici, ai veterinari ed ai dirigenti sanitari dipendenti del Ssn, al valore ed al peso del loro lavoro, alla importanza dei loro sacrifici nella tenuta del servizio sanitario come fattore imprescindibile per garantrire il diritto di accesso alle cure per i cittadini.

“Si stigmatizza lo stallo del rinnovo del contratto di lavoro, dopo 8 anni di blocco legislativo, che contribuisce alla mortificazione del ruolo, dell’autonomia, della responsabilità professionale ed al peggioramento di condizioni di lavoro insostenibili a fronte di livelli retributivi fermi al 2010 – continua il sindacato – Preoccupa gravemente inoltre, l’assenza di politiche nazionali a favore di una esigibilità del diritto alla tutela della salute dei cittadini omogenea in tutto il Paese, nel rispetto dell’art. 32 della Costituzione, in una logica di federalismo sanitario di abbandono. Crediamo che le politiche degli ultimi governi siano responsabili di quel fallimento del sistema formativo che sta, contemporaneamente, desertificando ospedali e territori e condannando alla precarietà ed allo sfruttamento decine di migliaia di giovani”.

Nella giornata di sciopero saranno garantiti i servizi minimi essenziali.