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Brexit: “C’è l’accordo”. May: “Diritti garantiti ai cittadini dell’Ue”

8 dicembre 2017 | 14:17
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Brexit: “C’è l’accordo”. May: “Diritti garantiti ai cittadini dell’Ue”

Il conto del divorzio si dovrebbe aggirare tra 40-45 miliardi di euro. Juncker: “Intesa equa”. La premier britannica: ‘”Non è stato facile”. Tra Irlanda e Irlanda del Nord nessuna frontiera

REGGIO EMILIA – C’è l’accordo sulla Brexit. Lo ha annunciato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker dopo l’incontro con la premier britannica Theresa May a Bruxelles. “E’ stato un negoziato difficile, ma ora abbiamo una prima svolta, sono soddisfatto dell’accordo equo che abbiamo raggiunto con la Gran Bretagna”, ha dichiarato Juncker. E’ giunto ora il momento di “guardare al futuro in cui la Gran Bretagna è un amico e un alleato”, con un “periodo di transizione”, ma “faremo un passo dopo l’altro”. Juncker ha sottolineato che “ora ci stiamo tutti muovendo verso la seconda fase” e questo “sulla base di una fiducia rinnovata”.

La Commissione Ue raccomanda al Consiglio europeo a 27 di dichiarare che è stato fatto “progresso sufficiente” sui diritti dei cittadini, il ‘conto’ del divorzio e la questione irlandese nella prima fase dei negoziati dell’articolo 50 sulla Brexit. Ora spetta al vertice a 27 del 15 dicembre decidere se così è, per dare il via libera alla seconda fase dei negoziati sulle relazioni future dell’Ue con la Gran Bretagna.

“Su Brexit è stato raggiunto un accordo positivo. Sono certo che il Consiglio Ue sarà rilanciato. L’Italia non è mai stata per il ‘no deal'”. Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni. “Abbiamo lavorato duro” per arrivare a un accordo sulla Brexit, “non è stato facile per entrambe le parti”, ma ora ci siamo. Così la premier britannica Theresa May dopo l’incontro con il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker. L’accordo stretto tra Ue e Gran Bretagna “garantisce i diritti di oltre 3 milioni di cittadini Ue che vivono in Gran Bretagna”, a cui “si applicherà il diritto britannico in corti britanniche”. Per quanto riguarda il ‘conto’ del divorzio, “un’intesa equa per i contribuenti britannici che consentirà di investire di più nelle priorità nazionali”, ha affermato May.

“Questa non è la Brexit, non abbiamo votato per lasciare l’Ue mentre la premier concede giurisdizione a una corte straniera per molti anni a venire”. E’ netta e fuori dal coro la condanna dell’accordo di Bruxelles di Nigel Farage, il tribuno euroscettico britannico che già promette battaglia “alle prossime elezioni politiche”.

Ammonterà a una cifra compresa “fra i 35 e i 39 miliardi di sterline”, pari a 40-45 miliardi di euro, il cosiddetto conto del divorzio che il Regno Unito dovrà pagare all’Ue per la Brexit. La Gran Bretagna si è impegnata a “evitare che sia eretta una frontiera fisica” tra Irlanda e Irlanda del Nord. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso dalla Commissione Ue dopo l’incontro Juncker-May che ha consentito di trovare un accordo sulla Brexit da sottoporre al vertice Ue del 14-15 dicembre.

Ora è giunto il momento di “iniziare i negoziati sul periodo di transizione” per la Brexit. Così il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.