Virgo Fidelis, carabinieri in preghiera per la loro patrona

21 novembre 2017 | 14:13
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Virgo Fidelis, carabinieri in preghiera per la loro patrona

I carabinieri reggiani raccolti in preghiera hanno festeggiato la loro santa patrona

REGGIO EMILIA – I carabinieri della provincia di Reggio stamattina hanno celebrato la ricorrenza della loro patrona la “Virgo Fidelis”, coincidente anche con la giornata dell’orfano e con il 76° anniversario dell’eroica a battaglia di Culquaber, attraverso una solenne celebrazione religiosa svoltasi nella Basilica della Madonna della Ghiara di Reggio Emilia, officiata dal vescovo Massimo Camisasca e accompagnata dal Coro della Basilica della Ghiara e dal Coro Harmony diretti dal maestro Luciana Contin e con la partecipazione del baritono reggiano Franco Montorsi.

Alla cerimonia religiosa hanno presenziato tutte le autorità civili e militari della Provincia, numerosi carabinieri in servizio attivo in tutti i reparti dislocati nell’intera provincia reggiana, comandante provinciale Antonino Buda in testa, insieme ad una folta rappresentanza di carabinieri in congedo, delle Benemerite insieme ai tanti familiari residenti nella provincia.

Al termine della funzione il comandante Buda, nel porgere i saluti ed i ringraziamenti ai presenti ha ricordato che la tradizionale celebrazione della Virgo Fidelis risale al 1949, quando sua Santità Pio XII proclamò ufficialmente Maria Patrona dell’Arma dei carabinieri fissandone la ricorrenza al 21 novembre. Questa è la data in cui la cristianità celebra la festa liturgica della Presentazione di Maria Vergine al tempio di Gerusalemme ma anche l’anniversario della “Battaglia di Culquaber” nella quale un intero Battaglione Carabinieri si sacrificò, nel 1941, nella strenua difesa di un importante caposaldo.

La giornata della celebrazione della Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma dei Carabinieri, e’ concomitante anche alla “giornata dell’orfano”. Ed e’ proprio ai tanti orfani anche figli di Carabinieri deceduti, tra cui quelli del sacrifico di Nassiriya che ha visto il 12 novembre scorso ricorrere il 14° anniversario, che il comandante Provinciale e tutti i carabinieri reggiani hanno rivolto il loro pensiero. Orfani, quelli dell’Arma, che sono costantemente assistiti dall’Opera Nazionale Assistenza Orfani Arma Carabinieri (ONAOMAC) di Roma.

Nell’occasione il comandante Provinciale Colonnello Antonino Buda ha pubblicamente presentato l’opera pittorica realizzata, per l’occasione, dall’artista Appuntato Graziano Nocita, in forza al nucleo radiomobile della compagnia carabinieri di Reggio Emilia che presto verrà esposta nel salone della storica caserma dei carabinieri di Corso Cairoli.

Si tratta di un acrilico su tela, delle ragguardevoli dimensioni di 180 x 130 cm, tutta realizzata a mano – in oltre 9 mesi di intenso lavoro – che ha come immagine fulcro proprio la “Virgo Fidelis” che sorregge un carabiniere, in uniforme, caduto in servizio, nella sintesi di un simbolismo riconducibile al tema della pietà. La “Vergine Maria”, dai toni caldi, è raffigurata come espressione di contemplazione del sacrificio sofferto dal militare. Questo viene sorretto in una posa proiettata verso l’istinto materno e il dolore causato dalla perdita di un figlio, nella consapevolezza dell’eroico gesto per tener fede al motto “Sii fedele sino alla morte”. Il Carabiniere, riprodotto invece con toni cromatici più freddi, giace in una posa statica naturale ma, allo stesso tempo, contratta, come evidenziato dalla stretta del pugno, a dar impronta di forza e di coraggio anche oltre la morte.

Le due figure centrali dell’opera sono adagiate sul Tricolore in caduta diagonale, proprio per richiamare il forte simbolismo “patriottico” del lutto. In alto e dietro alla composizione centrale, lanciata nell’oscurità, troviamo l’effige Araldica dell’Arma dei Carabinieri, che, sovrastando l’intera opera pittorica, rappresenta la speranza contro l’eterna lotta alle tenebre che si celano alle spalle delle due figure e del primo tricolore reggiano. Sacrificio, fede e speranza sono i temi essenziale dell’intera composizione artistica. Ed è con questi sentimenti che il Colonnello ha chiesto la benedizione dell’opera da parte del Vescovo.