Spazio Gerra, le ex Reggiane rivivono in una mostra

16 novembre 2017 | 18:33
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Spazio Gerra, le ex Reggiane rivivono in una mostra

Dal 18 novembre al 18 marzo, un vasto e multiforme patrimonio che testimonia il percorso di un’azienda che per un secolo ha determinato la storia materiale e sociale di Reggio

REGGIO EMILIA – Ogni due anni le Officine Reggiane tornano a fare sentire prepotentemente la loro presenza in città. Sabato 18 novembre, alle ore 17 nello Spazio Gerra a Reggio Emilia (piazza XXV Aprile 2) si inaugura la mostra ‘Officine Reggiane/Archivio storico-capitolo 2’, nuova importante tappa della restituzione pubblica del lavoro di ordinamento archivistico e di valorizzazione del fondo delle ex Officine Reggiane, svolto negli ultimi due anni.

La mostra è progettata per accompagnare il visitatore in un percorso in cui i documenti originali aprono spiragli e porte su una memoria storica apparentemente lontana ma in realtà molto vicina e tangibile. Ai fogli di carta ingiallita, scritti a macchina e colorati dal blu della carta carbone, si sovrappongono le narrazioni di padri e nonni che hanno legato un pezzo della loro vita alla grande fabbrica in un allestimento che, riprendendo le modalità espositive del primo capitolo (il labirinto, la randomicità e il frammento quali figure dell’archivio stesso) mira ad attivare la memoria individuale del visitatore e a trasportarlo in un viaggio nella storia recente collettiva di una comunità.

2.500 metri di lunghezza, oltre 10mila disegni di progetti aeronautici, più di 24mila immagini sulla vita dell’azienda e migliaia di fascicoli personali: queste cifre danno un’idea dell’immenso patrimonio che l’Archivio storico delle Officine Reggiane sta progressivamente rivelando a quanti, sin dal 2011, sono impegnati nella complessa attività di salvaguardia, recupero e valorizzazione del prezioso fondo acquisito dal Comune di Reggio Emilia.

Il lavoro di recupero e restauro dei documenti dell’Archivio storico ha consentito di rendere protagonista la componente forse più suggestiva e affascinante della storia delle Reggiane, quella della produzione aeronautica, che, concentrata in pochi anni, ha generato il momento di massima espansione industriale. Il volo quindi e gli aerei sono i primi protagonisti di questa seconda mostra dell’Archivio storico, in particolare il gigantesco “transaereo” per voli intercontinentali, progettato ma mai realizzato, e il motore completamente restaurato di un modello RE 2002 è collocato nella stanza centrale da dove, azionato da un sistema a sensori, racconta con la propria voce le sue caratteristiche.

L’esposizione tratta inoltre in maniera approfondita un altro importante aspetto delle Reggiane, l’espansione del commercio a livello intercontinentale; come, quanto ma soprattutto in quanti paesi del mondo sono finiti i prodotti e i progetti nati a Reggio, dove già dalla prima metà del secolo scorso arrivavano a Reggio commesse di lavoro da mezzo mondo. Lettere, telegrammi, raccomandate, interminabili spostamenti in treno o via mare, documenti di viaggio e di commercio trovano collocazione in questa sezione.

Ma non è possibile parlare di un’industria tanto attiva senza concentrarsi, come già avvenuto nella prima edizione, sul racconto delle persone che hanno contribuito a crearla. Alcune significative biografie sono state ricostruite grazie alle documentazioni estratte dalle “Cartelle personale”, in cui agli andamenti aziendali e professionali si intrecciano con le vite private e gli avvenimenti storici e sociali dell’epoca. Così è possibile leggere attraverso le biografie del collaudatore di aerei conte Pietro Scapinelli l’epopea bellica del volo; attraverso quella di Domenica Secchi, Gino Menozzi e Armando Grisendi il tragico momento dell’eccidio del ’43 o le deportazioni di operai come Ettore Guidetti, di ripercorrere tramite la cartella personale dell’ingegner Camillo Battisti, figlio di Cesare Battisti, l’idea di ripresa e rinnovamento del primo dopoguerra. E poi le lotte operaie dei primi anni ’50 attraverso i documenti e le biografie di attivisti quali Simone Brega e Livio Montanari.

Altre sezioni di mostra pongono in primo piano l’ampia documentazione fotografica, che dalle prime lastre in vetro arriva alle riproduzioni di fine 900 e alle immagini filmate appena restaurate, con oltre 7000 metri di girato che l’azienda utilizzava per descrivere la propria operatività sia dal punto di vista tecnico e ingegneristico che da quello della promozione.

In forma di video sono ospitati due progetti Voci da Santa Croce, che si occupano di raccontare il quartiere di Santa Croce oggi, a cura del collettivo Reggian*, nato nel 2016 grazie ad un workshop di Spazio Gerra sulla rigenerazione urbana, e della compagnia Pietribiasi/Tedeschi ( 20 gennaio ore 17 Spazio Gerra).

Inoltre Fosco Grisendi ha realizzato ad hoc per la mostra, A New World, opera nella quale l’artista reggiano interpreta con l’estetica che lo caratterizza, fatta di colori sgargianti e forme stilizzate su fondo nero, la vasta produzione delle Reggiane e la sua espansione nel mondo, lasciando sottintendere quanto quel mondo ormai passato fosse un tempo innovativo e all’avanguardia.

Le architetture storicizzate dei capannoni delle Officine Meccaniche Reggiane sono anche lo sfondo per l’apparizione di due figure bizzarre ed enigmatiche che agiscono nel paesaggio ed esplorano le interazioni tra produzione e potere. Sono le immagini di Letizia Calori e Violette Maillard, in arte Calori & Maillard, che nel progetto Energia Potenziale, a cura di Daniele De Luigi, raccontano questi antichi e nuovi spazi della città di Reggio Emilia a livello metaforico, di valore, e di storia occupando gli spazi pubblicitari dei viali della circonvallazione e del quartiere Santa Croce, e il portico di Piazza Casotti fino al 3 dicembre. Un video, a cura della casa di produzione cinematografica DIAVIVA, presente nello Spazio Gerra, durante tutto il periodo di apertura della mostra illustra le diverse fasi del progetto. L’intervento di queste giovani artiste della fotografia internazionale si svolge nell’ambito del progetto Panorami Contemporanei e Luoghi in trasformazione. Residenze di Fotografia in Italia 2017, promosso da MiBACT ‐ Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane e GAI in collaborazione con i Comuni di Bari, Perugia e Reggio Emilia con lo Spazio Gerra.

Il percorso espositivo non propone solo una testimonianza di quanto è avvenuto in quell’area industriale, ma fornisce anche una visione del futuro, attraverso il Parco Innovazione, progetto di riqualificazione attuato dalla Società di trasformazione urbana Reggiane per restituire alla zona nord della città, attualizzandolo, il valore fortemente innovativo che le Officine Reggiane hanno lasciato in eredità. In esposizione il plastico delle infrastrutture in corso di realizzazione, e materiali video che documentano i lavori.

Accompagna infatti la mostra – aperta fino al 18 marzo – una serie di incontri, conferenze, visite guidate, laboratori per bambini e studenti, e spettacoli, in cui storici, docenti universitari, amministratori, artisti, protagonisti del mondo della fotografia, studiosi di volo e di progettazione si confrontano con il pubblico intorno ai temi proposti dall’esposizione coinvolgendo la città e toccando tutti i luoghi significativi della storia delle Officine Reggiane : dal Parco innovazione, al Tecnopolo, dall’Aero Club e all’Università.

Orari

19 novembre 2017 – 18 marzo 2018

Martedì – venerdì 10.00 – 13.00

Sabato e domenica e festivi 10.00 – 13.00, 15.30 – 19.30

Lunedì chiuso. 25 dicembre e 1 gennaio chiuso. Ingresso gratuito