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Renzi: “No a veti, possiamo fare il 40% alle elezioni”

7 novembre 2017 | 18:54
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Renzi: “No a veti, possiamo fare il 40% alle elezioni”

REGGIO EMILIA – Dopo il colpo alle Regionali siciliane, il Pd alla resa dei conti interna dopo la debacle. Rosato dice che quello di Gentiloni ‘è un nome spendibile’, ma ricorda anche che ‘il candidato del Pd resta Renzi’. L’ex premier: ‘Sono mesi che cercano di mettermi da parte, ma non ci riusciranno nemmeno stavolta’. Sulla leadership nella sinistra Bersani ha una opzione precisa: ‘Grasso? Ci starebbe da Dio..’. Gli fa eco D’Alema: ‘la presenza di Grasso sarebbe fondamentale’. E il presidente del Senato dice: ‘Dobbiamo ridare speranza a un paese stanco e deluso’. Intanto Grillo esulta: ‘Siamo la prima forza politica contro la vecchia melma, restituiremo dignità al Paese’. Salvini chiede a Mattarella di sciogliere le Camere per andare al voto il prima possibile.

Renzi: “Possiamo arrivare al 40%”
Sono mesi che cercano di mettermi da parte, ma non ci riusciranno nemmeno stavolta”, assicura Matteo Renzi nell’e-news che, rispondendo alla domanda sul fatto che deve “andarsene per sistemare i problemi”, dice che “questa non è una novità, visto che hanno studiato vari modi per dirmelo: le prove false di Consip, la polemiche sulle banche, le accuse sulla mancata crescita”, le elezioni in Sicilia, cioè “utilizzare ogni mezzo per togliere di mezzo l’avversario scomodo. Che poi è l’obiettivo di chi è contro di noi”.

Renzi loda l’idea del ministro della Cultura Dario Franceschini di dare vita a un’alleanza di sinistra più larga: “Non abbiamo veti verso nessuno, noi. Ma basta litigi. Se il Pd fa il Pd e smette di litigare al proprio interno possiamo raggiungere, insieme ai nostri compagni di viaggio, la percentuale che abbiamo preso nelle due volte in cui io ho guidato la campagna elettorale: il 40%, raggiunto sia alle Europee che al Referendum”.

Rosato: “Gentiloni è un nome spendibile”
“Abbiamo Paolo Gentiloni che oggi è a Palazzo Chigi ed è un nome spendibile – sostiene Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera -. Ce ne sono tanti di nomi spendibili e Renzi lo ha detto chiaramente a Napoli: lavoro per portare il Pd a Palazzo Chigi e non per portare Matteo Renzi. Abbiamo bisogno dell’alleanza più ampia possibile, con un programma concordato. Nel nostro partito – prosegue Rosato – ci sono per fortuna più personalità capaci di assumersi grandi responsabilità. Gentiloni è sicuramente una di queste, lo dimostra con il suo lavoro. Il candidato del Pd resta Renzi, legittimato dalle primarie. Poi – aggiunge – siamo per costruire squadra ampia e programma condiviso. Per questo resta un invito aperto, sincero e pressante a tutta la sinistra a lavorare insieme per non lasciare il paese in balia di Salvini e Grillo”.

La Lega: “Mattarella sciolga le Camere il prima possibile”
“Mattarella sciolga le Camera prima possibile – ha detto Matteo Salvini a Catania -. Sentendo gli umori del paese. Il governo Gentilonili-Renzi non conta nulla. Prima si vota meglio è. Il nostro obiettivo è quello di essere il primo partito del centrodestra anche al Sud”. Poi commentando a Porta a Porta la dichiarazione di Silvio Berlusconi che vorrebbe fare le liste sulla base dei sondaggi, ha detto: “Io non faccio le liste con il televoto da casa, alla X Factor o Grande Fratello Vip. Guarderemo al territorio, la lega ha oltre 3000 amministratori”.

Grasso: “Dare speranza al Paese”
“L’ansia di cambiamento che esprimono uomini come Falcone e Borsellino, è ciò che anche oggi ci deve spingere a cambiare e migliorare questo Paese che appare stanco e deluso e a cui dobbiamo dare speranza”, ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso, alla presentazione del libro “Noi, gli uomini di Falcone” di Angiolo Pellegrini.

Emiliano: “Il piano di Renzi non funziona”
“Renzi – sottolinea il presidente della Regione Puglia e leader di Fronte democratico, Michele Emiliano – deve prendere atto che il suo piano di perdere le elezioni in modo controllato, per non perdere il ruolo, non funziona. Perché rischia di essere una tale debacle dal punto di vista elettorale da non consentirgli neanche la difesa dei suoi, come li ha in qualche occasione chiamati”. Per Emiliano, “se uno fa il segretario del più grande partito della sinistra europea con lo spirito di salvaguardare i suoi e se stesso, fa un peccato ancora più grave di quelli che ho contestato a Renzi finora, perché sta distruggendo l’unica speranza di cambiamento reale di questo Paese”. Per il governatore pugliese, “il ragionamento che forse” Renzi “sta facendo”, è che “se dovessimo perdere le elezioni, anche se dovessi avere distrutto tutto il fronte del centrosinistra, io porto a casa come minimo il 15-20%, mi porto un po’ di deputati amici miei e in qualche maniera mi sono difeso”. “Come se – ha sottolineato Emiliano – stessimo giocando a Risiko”.