Landi Renzo, la Fiom insiste: “Ritirate gli esuberi”

8 novembre 2017 | 18:55
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Landi Renzo, la Fiom insiste: “Ritirate gli esuberi”

Il sindacato dopo il summit al ministero: “Al prossimo incontro vogliamo risposte concrete”

REGGIO EMILIA -“Adesso il quadro e’ cambiato, l’azienda riveda il piano industriale complessivo e ritiri la procedura di licenziamento collettivo per mantenere le produzioni della Lovato Gas a Vicenza. La Fiom e’ pronta a fare la propria parte per la salvaguardia dell’occupazione e il rilancio industriale della Lovato e in generale del gruppo Landi Renzo”.

Lo dice Andrea Brunetti, esponente della Fiom-Cgil nazionale, dopo il tavolo che si e’ svolto oggi al ministero dello Sviluppo economico in cui lo stesso ministero, riporta Brunetti, “ha preso una posizione chiara nei confronti della multinazionale di Reggio Emilia, in difesa della produzione, dell’occupazione e della salvaguardia del sito vicentino”.

Nelle scorse settimane l’azienda leader nel settore dei sistemi di alimentazione a metano e gpl, ha presentato un piano industriale con 146 esuberi complessivi che prevede la chiusura della Lovato Gas di Vicenza, con il licenziamento di 67 dipendenti, in gran parte donne, dichiarando inoltre altri 79 esuberi negli stabilimenti di Reggio Emilia, a seguito della annunciata fusione tra la Aeb e la capogruppo Landi Renzo. “Tutto questo – sottolinea la Fiom – con la dichiarata intenzione di delocalizzare le produzioni in Polonia, Iran e India”.

Il ministero ha intanto aggiornato il tavolo alla prossima settimana, sollecitando l’azienda ad impostare una discussione complessiva sul futuro del gruppo. “Come abbiamo sempre dichiarato nei tavoli territoriali con l’azienda, il piano industriale e’ un’accozzaglia di numeri che non hanno costrutto: il ridimensionamento del Gruppo e’ una questione puramente finanziaria e di esposizione bancaria dell’azienda, ma noi a questo gioco al massacro sulla pelle dei lavoratori non ci stiamo”, prosegue Brunetti.

“La prossima settimana ci aspettiamo dall’azienda risposte concrete. Al tempo stesso ribadiamo la necessita’ di un intervento del governo sul settore dei sistemi di propulsione alternativi, che rappresenta un’eccellenza per il nostro Paese, anche in chiave di politiche ambientali”.