Iren, crescono i dividendi nel nuovo piano industriale

14 novembre 2017 | 09:23
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Iren, crescono i dividendi nel nuovo piano industriale

La cedola per i Comuni salirà quindi da 0,625 euro pagati nel 2017 (+14% anno su anno) a oltre 0,10 euro nel 2022. Registrato nei primi nove mesi un utile netto di gruppo di 179,5 milioni (+42,3%)

REGGIO EMILIA – Iren ha pubblicato nella notte i risultati dei nove mesi e il nuovo piano industriale. Il bilancio dell’utility emiliana al 30 settembre si è chiuso con ricavi per 2,614,4 miliardi di euro (+17,3% anno su anno), un ebitda di 622,2 milioni (+11,3%), un ebit di 340,6 milioni (+21,4%) e un utile netto di gruppo di 179,5 milioni (+42,3%). L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre era di 2,368 miliardi, in miglioramento di 79 milioni sul 31 dicembre 2016. Gli investimenti tecnici lordi sono stati pari a 200,2 milioni (+28%). Intanto il titolo ha aperto questa mattina in rialzo dello 0,91% a 2,42 euro per azione.

Gli investimenti cumulati di Iren saranno di 2,5 miliardi a fine piano, +15% sul piano precedente, una parte rilevante dedicata ad iniziative di sviluppo. Nel piano sono attese sinergie per 80 milioni di euro, che vanno a sommarsi a 50 milioni già ottenuti fra il 2015 e il 2016. L’area di flessibilità finanziaria legata al rapporto debito netto/ebitda sarà di 3 volte, in linea con quella attuale. La dividend policy verrà poi aumentata, con una crescita annuale del dividendo che passa dall’8% del precedente piano al 10%. La cedola salirà quindi da 0,625 euro pagati nel 2017 (+14% anno su anno) a oltre 0,10 euro nel 2022.

Un piano che, grazie ai benefici derivanti dalle azioni intraprese negli ultimi 30 mesi, potrà beneficiare di una flessibilità finanziaria che consentirà al Gruppo di cogliere significative opzioni di sviluppo al 2022 attraverso investimenti pari a 2,5 miliardi di euro, in crescita di circa 300 milioni (+15% circa) rispetto al precedente business plan, di garantire agli Azionisti una dividend policy chiara e soddisfacente con l’impegno del management verso una crescita annua del dividendo di almeno il 10% e – afferma il Presidente di Iren Paolo Peveraro – “di cogliere nuove opportunità di consolidamento territoriale attraverso operazioni di M&A, dalle quali stimiamo una crescita incrementale dell’Ebitda di circa 130 milioni di euro, non inclusa nei numeri del Piano”.

Un piano particolarmente orientato allo sviluppo, con focus sui business regolati e quasi regolati e investimenti concentrati al 95% sui territori di riferimento del Iren. Particolare importanza rivestirà in questo senso sia l’espansione delle reti di teleriscaldamento, che permetteranno una migliore saturazione degli impianti di generazione e ambientali (termovalorizzatori) già esistenti, sia lo sviluppo dei business a rete attraverso il completamento degli Atem nel settore gas nei quali Iren possiede già una quota rilevante e nel settore delle reti idriche dove è previsto un piano di investimenti particolarmente significativi.

A ciò si aggiunge la crescita del settore Ambiente derivante dal rafforzamento nel “waste-to-material”, legato principalmente allo sviluppo di impianti dedicati al trattamento di carta, plastica e rifiuto. In particolare, in provincia di Reggio Emilia, il Gruppo Iren prevede la costruzione di un impianto di trattamento del materiale raccolto dalla raccolta differenziata dell’organico da 167.000 di tonnellate annue con un significativo investimento di 55 milioni di euro, la cui entrata in esercizio è prevista nel 2020. Prosegue inoltre l’impegno del Gruppo verso l’incremento della raccolta differenziata con l’obiettivo di raggiungere a Reggio Emilia il 73% nel 2022.

Ha detto Massimiliano Bianco, ad del gruppo: “Con il piano presentato oggi Iren si prepara ad affrontare le transizioni e i cambiamenti che stanno ridefinendo il mercato dell’energia e delle multiutility. La strategia del Gruppo fa leva sui punti di forza storici come il legame con i Clienti e le relazioni forti con i territori di riferimento, sviluppando una value proposition distintiva basata su integrazione dell’offerta, canali digitali e centralità del Cliente. In questo scenario Iren pone al centro il cliente/cittadino con il progetto “new downstream” che ha l’obiettivo di trasformare la commodity energetica in un servizio ad alto valore aggiunto e che, grazie al successo già riscontrato nel primo anno di attività, consentirà un incremento della base clienti del Gruppo, ad oggi pari a 1,7 milioni, di circa 200.000 unità al 2022 che si aggiungono agli oltre 250.000 nuovi clienti acquisiti nel corso degli ultimi 30 mesi”.

Grande attenzione sarà posta alla sostenibilità ambientale con particolare focus sulla decarbonizzazione, con un risparmio del 14% delle emissioni di anidride carbonica, sull’economia circolare, sulla tutela delle risorse idriche (aumento della capacità di depurazione del 15% e riduzione del prelievo idrico dall’ambiente per uso potabile pari al 9%) e sulla resilienza delle città. Un’attenzione che si estenderà al risparmio energetico: dalla ristrutturazione di condomini con riqualificazione energetica alla partnership con piccole e medie imprese in un’ottica “ESCO”. A ciò si aggiunge l’ingresso nel mondo della mobilità elettrica, attraverso l’adeguamento di una parte del parco auto aziendale e dei mezzi di raccolta dei rifiuti, la leadership delle colonnine di ricarica nei propri territori di riferimento, e-scooter sharing ed e-bike.

“Innovare il proprio modo di vedere il business anticipandone le sue probabili evoluzioni rappresenta la vera sfida che Iren intende raccogliere e che è ben presente nel nuovo Piano Industriale”, ha proseguito il presidente Paolo Peveraro. L’innovazione rappresenterà infatti un elemento sempre più cruciale nel guidare il processo di crescita del Gruppo che porrà sempre più attenzione al confronto e alla collaborazione con start-up ad alto contenuto innovativo e tecnologico, considerando anche il Corporate Venture Capital come una leva decisiva nelle strategie di open innovation, e alla crescita del capitale umano, dove è previsto un raddoppio delle risorse sotto i 30 anni già al 2020 con l’ingresso di circa 180 nuovi talenti che porteranno nuove competenze e idee innovative al Gruppo.

Sulla base di tali linee strategiche il Gruppo Iren si prefigge al 2022 una crescita dell’Ebitda pari a circa 170 milioni di euro, che porterà il margine operativo lordo del Gruppo a 950 milioni di euro al 2022 (Cagr 3,3%) e un utile di Gruppo pari a circa 265 milioni di euro, in crescita del 52%.

In parallelo alla presentazione del piano industriale, il Gruppo ha approvato i risultati dei primi nove mesi del 2017 che hanno confermato il positivo andamento della società con ricavi a 2,6 miliardi in crescita del 17,3%, Ebitda a 622,2 milioni di euro (+11,3%), Utile netto a 179,5 (+42,3%) e Indebitamento Finanziario Netto in contrazione di 70 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016.