Il processo alla 'ndrangheta |
Cronaca
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Aemilia, il pm : “No a testimonianze Delrio e Spaggiari”

28 novembre 2017 | 17:35
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Aemilia, il pm : “No a testimonianze Delrio e Spaggiari”

Mescolini: “Una dichiarazione del pentito Antonio Valerio che non porta elementi di novita’ non puo’ riaprire il tutto”

REGGIO EMILIA – Su vicende gia’ ampiamente dibattute da entrambe le parti nel corso del processo Aemilia contro la ‘ndrangheta “una dichiarazione del pentito Antonio Valerio che non porta elementi di novita’ non puo’ riaprire il tutto”. E’ l’argomentazione con cui il pubblico ministero della direzione antimafia Marco Mescolini, che rappresenta la pubblica accusa nel dibattimento in corso a Reggio Emilia, si oppone questa mattina alle richieste avanzate nei giorni scorsi dagli avvocati degli imputati di ascoltare circa una cinquantina di testimoni a controprova delle rivelazioni del collaboratore di giustizia. Cosa che comporterebbe un rilevante aggravio dei tempi del procedimento.

Mescolini, in particolare, ha elencato una serie di situazioni in cui “la controprova non puo’ essere ammessa se punta a risultati conoscitivi gia’ acquisiti”, come il caso delle cene di cui ha parlato il pentito, gia’ documentate dai servizi di osservazione delle forze dell’ordine. O quello dei testimoni che riferiscono sulle operazioni di falsa fatturazione della cosca, dei lavori riportati nelle fatture stesse. Ma i due temi piu’ “caldi” riguardano i presunti favoritismi fra la pubblica amministrazione e i costruttori calabresi in relazione alle lottizzazioni, indicate nelle scorse udienze da Valerio, delle frazioni Pieve Modelena a Reggio e Prato di Correggio.

Per l’intervento urbanistico a Pieve, la difesa ha chiesto di ascoltare anche gli ex sindaci Antonella Spaggiari e Graziano Delrio, l’ex assessore all’urbanistica Ugo Ferrari e Maria Sergio, moglie dell’attuale sindaco Luca Vecchi ed ex dirigente all’urbanistica del Comune di Reggio. Secondo Mescolini pero’ la vicenda non ha attinenza al processo Aemilia, configurandosi semmai “un reato comune” i cui atti “potranno eventualmente essere trasmessi alla Procura di Reggio”. Intanto la ditta incaricata della trascrizione delle udienze del processo e’ rimasta indietro col lavoro e non ha ancora consegnato i verbali delle sedute da 9 novembre scorso. Con un ritardo cioe’ di 17 giorni, “del tutto incompatibile con i termini contrattuali”.

Con un’ordinanza del Tribunale, il presidente della Corte Francesco Maria Caruso sollecita quindi la ditta incaricata “a potenziare le risorse adibite a questo processo, sottolineandone l’assoluta priorita’”.