Italia e mondo

Resa dei conti fra Barcellona e Madrid: Rajoy assume la presidenza

28 ottobre 2017 | 07:30
Share0
Resa dei conti fra Barcellona e Madrid: Rajoy assume la presidenza

Il parlamento di Barcellona ieri ha dichiarato l’indipendenza da Madrid e ha dato il via al processo costituente della Repubblica. Nelle stesse ore, il Senato iberico ha attivato l’art.155 della Costituzione, che commissaria la regione ribelle. Indette nuove elezioni il 21 dicembre

REGGIO EMILIA – E’ rottura finale in Catalogna. Ieri il parlamento di Barcellona ha dichiarato l’indipendenza da Madrid e ha dato il via al processo costituente della Repubblica. Nelle stesse ore, il Senato iberico ha attivato l’art.155 della Costituzione, che commissaria la regione ribelle.

E oggi il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha assunto le funzioni e i poteri del presidente della Generalitat catalana, dopo la destituzione di Carles Puigdemont, ai sensi dell’art. 155 della Costituzione. La vicepremier, Soraya Saenz de Santamaria, assume le funzioni e i poteri del vice presidente catalano al posto del numero due del Govern, Oriol Junqueras. E’ quanto si legge nella Gazzetta ufficiale spagnola pubblicata stamani e ripresa da El Pais.

Inoltre il comandante dei Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana, Josep Lluis Trapero, è stato rimosso con un ordine del ministero degli Interni spagnolo. La rimozione di Trapero – che ieri non era stata annunciata dal governo spagnolo – è prevista dall’attivazione dell’art. 155 della Costituzione per il commissariamento della Catalogna, pubblicata stamani nella Gazzetta ufficiale, ripresa dai media spagnoli.

E’ la resa dei conti fra Barcellona e Madrid. Nel ‘D-Day’ della secessione, il parlamento catalano ha proclamato la Repubblica, che il governo spagnolo in poche ore ha letteralmente decapitato, destituendo il presidente Carles Puigdemont e il suo Govern, sciogliendo il Parlament e convocando elezioni il 21 dicembre. Lo Stato spagnolo e la regione ribelle sono entrate in una terra ignota, irta di incognite e pericoli. Alle 15:27 di oggi, venerdì 27 settembre 2017, il Parlamento catalano ha votato la Repubblica, “stato indipendente e sovrano”, e la secessione dalla Spagna. Un voto definito “storico” dal fronte indipendentista. “Un atto fuori dalla legge e criminale”, ha subito tuonato Rajoy.

Praticamente nello stesso momento il Senato di Madrid approvava l’attivazione dell’articolo 155 della Costituzione chiesto da Rajoy contro la Catalogna, dando pieni poteri al premier, appoggiato dai leader unionisti di Psoe e Ciudadanos, per riprendere in mano le redini della regione ribelle. Rajoy ha convocato a fine pomeriggio un Consiglio dei ministri e ha annunciato in serata le prime durissime misure: destituzione di Puigdemont, del vicepresidente Oriol Junqueras e di tutto il governo, scioglimento del Parlament e elezioni anticipate il 21 dicembre.

Sono stati anche licenziati i collaboratori di Puigdemont e Junqueras, le delegazioni all’estero sono state chiuse, come pure il servizio diplomatico catalano Diplocat. I ministeri di Madrid assumeranno la guida di quelli catalani. Madrid ha destituito inoltre il segretario generale agli Interni e il direttore generale dei Mossos d’Esquadra, Pere Soler, ma non ancora il comandante Josep Lluis Trapero. La polizia catalana sarà usata come ariete per imporre il commissariamento.

Non è chiaro però come avverrà la presa di controllo della Catalogna. Tutto dipenderà dalla resistenza del popolo indipendentista e dei funzionari catalani al blitz spagnolo. Finora le manifestazioni per l’indipendenza sono sempre state pacifiche. Lo stesso Puigdemont ha invitato il popolo a difendere la Repubblica “in maniera pacifica e civile”. Ma l’emozione suscitata dallo strappo dell’indipendenza e dalle durissime misure di Madrid può accendere gli animi. Il rischio è di un’esplosione di violenza. Lo scenario dei prossimi giorni è imprevedibile in buona parte. In gioco c’è una ‘doppia legittimità’, quella della Costituzione per la Spagna, la ‘legge catalana’ – bocciata dalla Corte costituzionale spagnola – per Barcellona.