Congresso Pd, Meglioli attacca: “Troppi sindaci ai vertici del partito”

21 ottobre 2017 | 14:57
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Congresso Pd, Meglioli attacca: “Troppi sindaci ai vertici del partito”

Il dirigente della Legacoop punzecchia il ticket Costa-Tagliavini: “Era meglio avere più candidature. Gestione troppo notarile del Pd”

REGGIO EMILIA – “Un Partito Democratico è meglio se presenta più candidature”. E ancora: “Non è sufficiente una gestione solo notarile del partito. Ci sono troppi amministratori ai vertici che, giustamente, mettono davanti i problemi dei loro Comuni”. Roberto Meglioli, il candidato che non ha raccolto abbastanza firme per correre alla segreteria del partito, punzecchia il ticket di primi cittadini Costa e Tagliavini unici candidati alla segreteria del Pd dopo l’accordo fra orlandiani e renziani.

Meglioli, dirigente di Legacoop e ultimo segretario provinciale della Fgci degli inizi anni ’90, era stato appoggiato, con la sua mozione “Un Pd di spessore”, da nomi certamente non di secondo piano del Partito democratico reggiano fra cui Anna Bernardi, Andrea Bonacini, Claudio Bonacini, Roberto Grassi, Mauro Ponzi, Adler Landini, Luigi Severi, Claudio Lotti, Dario De Lucia. Tuttavia non ce l’ha fatta a raccogliere abbastanza firme per candidarsi.

Partiamo da quello che è successo al circolo 8 del Pd dove il candidato Marina Ligabue è stato bocciato dagli iscritti. Lei, in un’intervista che ci ha concesso, dice che è stata fatta fuori perché era scomoda e che c’era un accordo, ma poi c’è stato un dietrofront. Lei cosa ne pensa?
Innanzitutto la bocciatura ci dice che il Pd è un partito democratico in cui si vota e questo non è scontato. Poi, nei fatti, evidentemente la candidatura avanzata è stata ritenuta non adeguata. Chi si candida deve fare un’analisi politica della situazione e capire se le sue aspettative sono congruenti con quelle del programma. Nei fatti c’è stato chiaramente un errore di analisi. Lì, poi, negli ultimi anni, c’è stata una storia di divisioni fra attivisti e vertice. Nel momento in cui si presentava un candidato doveva partire dal fatto che si doveva sanare questa frattura. Molto probabilmente la Ligabue non è stata ritenuta adeguata per farlo. Fra l’altro 33 voti contrari non sono pochi, considerando il numero di iscritti di quel circolo.

Passiamo a lei. Non ha raccolto abbastanza firme per candidarsi al congresso provinciale. Ora cosa farete?
Questo è un gruppo che si propone “Un Pd di spessore”. Non è una corrente. C’è chi ha sostenuto Orlando e chi ha sostenuto Renzi. Quello che ci accomuna è che, in questi anni, noi abbiamo posto la nostra attenzione al mondo del lavoro. Dopodiché tutti siamo fortemente interessati al Pd di Reggio. Siamo un gruppo che punta a svolgere un’attività non divisoria, ma a fare cose pratiche e concrete relative al radicamento del partito sul territorio.Adesso stiamo partecipando attivamente ai congressi con la nostra mozione “Per un Pd di spessore”. Quello che ci interessa è il radicamento, il fatto che la politica deve essere realizzata con ascolto e dialogo e la qualità della rappresentanza politica. Il nostro progetto non è legato solo al congresso.

Qualità della politica che significa? Che quelli che ci sono stati fino ad ora non vanno bene?
Noi diciamo che non ci vuole un aspetto solo notarile di gestione del partito e che troppi di questi dirigenti sono amministratori che, giustamente, non pensano solo al Pd, ma anche a gestire i loro Comuni.

E’ una critica, nemmeno troppo velata, a Costa e Tagliavini che sono due sindaci. O no?
E’ un dato di fatto. Se io ho un’emergenza come amministratore, giustamente penso solo a quella. Se il segretario Costa è un sindaco, almeno che non lo sia il suo vice, figura che, peraltro, non esiste all’interno del partito. Tagliavini è degnissimo. E’ un bravo sindaco. Ma se proprio bisogna mettere una sorta di vicesegretario, ci vuole allora una persona del mondo del lavoro. E poi nei dirigenti di vertice non ci deve essere la maggioranza di amministratori (oggi su undici membri in esecutivo provinciale ci sono sei sindaci e due assessori, ndr).

Come trova la decisione di andare al congresso con una candidatura unica? E’ una cosa un po’ bulgara. Possibile che non ci fosse nessuno da far correre in alternativa?
Un Partito Democratico è meglio se presenta più candidature. Poi, certo, io posso capire che per molti fosse meglio una soluzione di questo tipo. Il Pd deve tenere dentro anime diverse anime culturali e politiche.

Lei ha chiesto un incontro con il segretario, ma Costa ancora non glielo ha dato? Ci sarà?
Ha detto cose, ieri sera al centro sociale di Rosta Nuova, in cui apriva alle idee che sono contenute nel nostro documento e ha promesso che ci sarà. Noi siamo pronti a fare un incontro con lui e con Tagliavini per parlare in profondità su come affrontare alcuni aspetti che migliorino la vita del partito.