Mafie, il M5S: “Maria Sergio si dimetta per opportunità politica”

27 settembre 2017 | 14:43
Share0
Mafie, il M5S: “Maria Sergio si dimetta per opportunità politica”

Lo chiedono i deputati Spadoni, Sarti, Dell’Orco e Ferraresi, dopo le dichiarazioni rese ieri al processo Aemilia dal pentito Antonio Valerio. Il sindaco di Modena: “Dichiarazioni illogiche e infamanti”

REGGIO EMILIA – Maria Sergio, ingegnere e moglie del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, si dimetta “per opportunita’ politica” dal ruolo di dirigente all’urbanistica del Comune di Modena, assunto in seguito all’elezione a sindaco del marito e dopo aver ricoperto in precedenza lo stesso incarico a Reggio. Lo chiedono i deputati del Movimento 5 stelle Maria Edera Spadoni, Giulia Sarti, Michele Dell’Orco e Vittorio Ferraresi, dopo le dichiarazioni rese ieri al processo Aemilia dal pentito Antonio Valerio.

Il collaboratore di giustizia infatti, elencando le famiglie mafiose attive a Cutro negli anni ’70, ha citato anche “Feroce Sergio, nonno di Eugenio Sergio, parente della sindachessa consorte del sindaco di Reggio Emilia”. I 5 stelle puntualizzano: “Al netto delle dichiarazioni di questo pentito, avere parenti vicini o lontani legati alla ‘ndrangheta non e’ un reato”, ma rimproverano alla dirigente una serie di “dimenticanze”, al punto da soprannominarla – parafrasando il titolo di un film di Toto’ – “la smemorata di Cutro”. Ad esempio, scrivono i parlmentari, “Maria Sergio non ha mai chiarito la vicenda della casa di Masone, acquistata al grezzo dall’imputato in Aemilia Francesco Macri'”.

Inoltre, interrogata come persona informata sui fatti dalla Dda, “Maria Sergio non ricordava di fatto tantissime aziende calabresi operanti a Reggio, nemmeno quelle dei suoi parenti e ascoltata in aula come teste, dichiarava di non sapere praticamente nulla di ‘ndrangheta , della comunita’ calabrese ed i suoi protagonisti a Cutro e Reggio”.

Eppure, chiosano i pentastellati, “stiamo parlando di una cittadina e una comunita’ di 10.000 abitanti, non di una metropoli di milioni di abitanti”. Visto che “e” da oltre un anno e mezzo che chiediamo di fare chiarezza”, chiudono gli esponenti del M5s, per opportunita’ politica chiediamo che la moglie del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi lasci l’incarico di dirigente all’urbanistica del Comune di Modena e sia spostata ad altro incarico”.

Il sindaco di Modena: “Dichiarazioni illogiche e infamanti”
E’ la replica del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli alle posizioni dei quattro parlamentari M5s sul ruolo di dirigente del settore Urbanistica, nel municipio della Ghirlandina, che ricopre Maria Sergio, moglie del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi. “E’ evidente a tutti – tuona Muzzarelli nel suo messaggio – che non c’e’ alcuna relazione tra le vicende del processo Aemilia, dove la dottoressa Sergio e’ stata chiamata a deporre come persona informata dei fatti, e lo sviluppo del Piano urbanistico di Modena”.

Rincara la dose il sindaco modenese: “Trincerati dietro lo scudo dell’immunita’, i parlamentari 5 stelle esibiscono di nuovo la loro innovativa concezione della politica: la calunnia e il lancio del fango nel ventilatore. Per loro le insinuazioni di un pentito di mafia, opposte a quelle di una settimana prima, sono oro colato e valgono piu’ delle inchieste della magistratura”. Insomma, continua Muzzarelli: “La dottoressa Sergio e il marito, sindaco di Reggio Emilia, hanno gia’ ripetutamente chiarito e documentato la vicenda della propria abitazione e non esistono atti giudiziari che sollevino problemi nei loro confronti in materia di ‘ndrangheta.

Restano solo il cognome e il luogo di nascita di Maria Sergio, che per questi novelli Torquemada – sbotta il sindaco di Modena – sono piu’ che sufficienti per mandare alla gogna qualunque persona e qualunque amministrazione che non siano supine ai loro deliri. Noi non ci stiamo. Lo stato di diritto – conclude Muzzarelli- e’ una cosa seria e non puo’ essere affidato a questi apprendisti stregoni”.