Mafia, Pagliani condannato a quattro anni nel processo Aemilia

12 settembre 2017 | 13:08
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Mafia, Pagliani condannato a quattro anni nel processo Aemilia

La sentenza d’appello ribalta quella di primo grado di assoluzione. Per lui l’accusa aveva chiesto 8 ann per concorso esterno in associazione mafiosa. Confermate le condanne a Gibertini e Mesiano

REGGIO EMILIA – I giudici della Corte d’appello di Bologna ribaltano la sentenza di assoluzione del processo Aemilia di primo grado e condannano a quattro anni il consigliere comunale di Reggio Emilia Giuseppe Pagliani, esponente di Forza Italia. Per lui, l’accusa aveva chiesto, in appello, una condanna a otto anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

Giovanni Tarquini, legale di Pagliani, commenta così la sentenza: “E’ una decisione che trovo ingiusta, ma che dobbiamo rispettare. Ricorreremo in Cassazione, se riusciremo, appena vedremo le motivazioni”.

Confermate anche la condanna a 15 anni per Nicolino Sarcone, considerato uno dei boss della cosca che per l’accusa ha come punto di riferimento la ‘ndrina Grande Aracri, quella a 14 anni e due mesi per associazione mafiosa ad Alfonso Diletto, e quella a sei anni e otto mesi per Nicolino Grande Aracri, che pero’ in questa tranche del processo non era accusato di associazione mafiosa.

Anche i due poliziotti sotto processo si sono visti confermare la condanna ricevuta in primo grado: nel dettaglio, sia per Domenico Mesiano, l’ex autista del questore di Reggio Emilia, sia per Antonio Cianflone, la pena e’ di otto anni e sei mesi. Mesiano, che oltre al concorso esterno in associazione mafiosa era accusato di violenza privata per le minacce alla giornalista Sabrina Pignedoli, dovra’ pagare alla cronista anche 4.800 euro di spese legali.

Confermate anche le condanne per concorso esterno nei confronti del giornalista reggiano Marco Gibertini, per il quale la pena e’ di nove anni e quattro mesi, e della commercialista bolognese Roberta Tattini, condannata a otto anni e otto mesi. Per Pagliani, oltre alla condanna, i giudici hanno stabilito cinque anni di interdizione dai pubblici uffici e il pagamento delle spese processuali di entrambi i gradi di giudizio, mentre sul fronte dei risarcimenti alle parti civili sono confermati, fa sapere l’avvocato Alessandro Gamberini, i 600.000 euro per la Regione Emilia-Romagna.