Festareggio, Pisapia: “Sfidiamo il Pd, ma non è il nostro nemico”

12 settembre 2017 | 21:34
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Festareggio, Pisapia: “Sfidiamo il Pd, ma non è il nostro nemico”

Delrio: “Stiamo uniti. Il vero nemico è Matteo Salvini e non Matteo Renzi”. L’ex sindaco di Milano: “Costruiamo le condizioni perché il popolo di centrosinistra possa marciare di nuovo insieme”

REGGIO EMILIA – “E’ evidente che fra noi e il PD c’è una sfida politica, anche se per noi il Partito Democratico non è un nemico. Sono le destre, i populismi e i demagoghi. Abbiamo milioni di elettori di centrosinistra che non vanno più a votare e quindi è necessaria una forza come la nostra per riconquistare al voto gli elettori delusi che si sono rifugiati nel M5S. A Milano ce l’abbiamo fatta. Il centrosinistra, per vincere, non può più pensare di guardare al centrodestra. E qui noi ci ritroveremo. Oggi la crisi del Paese mi porta a dire che non si può parlare di cose di sinistra, ma che bisogna fare cose di sinistra”.

Lo ha detto l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia al dibattito a Festareggio con Graziano Delrio, ministro Infrastrutture e trasporti condotto da Marco Damilano, vicedirettore de L’Espresso. Ad assistere, nonostante il freddo, un folto pubblico che ha spesso applaudito Pisapia.

Gli ha ribattuto Delrio: “Non abbiamo fatto politiche di destra. Pensiamo alla legge sulle unioni civili, a quelle fatte contro la povertà, abbiamo assunto insegnanti. Noi non abbiamo fatto sgravi alle imprese per andare a cena con loro. Conosco Marchionne, ma non sono interessato ad andare a cena con lui. Non abbiamo pensato ai ricchi, ma alla vita delle persone. Abbiamo bisogno di essere uniti. Il vero nemico di questa stagione non è Matteo Renzi, ma Matteo Salvini”.

E sullo Ius Soli, che al Senato è stato rinviato, dice: “Sono fiducioso anche se sono molto amareggiato di questo rinvio. Vi chiedo di mobilitarvi. La destra ha bisogno di avere nemici. Questa è la destra italiana con Berlusconi che fa accordi con Salvini. La Merkel non si sognerebbe mai di fare discorsi di questo genere. Che centrodestra abbiamo in Italia? Il Pd si gioca molto su questa partita. Noi faremo a tappeto tutti i senatori del Pd e degli altri partiti. Li voglio guardare in faccia chiedendogli perché non vogliono votare questa legge”.

Gli ribatte Pisapia: “I nostri avversari sono il centrodestra, il populismo e la demagogia. Queste leggi devono essere approvate in questa legislatura. Questi provvedimenti possono diventare leggi dello Stato. Se oggi ci sono difficoltà per approvare lo ius soli e il biotestamento, forse non è perché parte dell’attuale maggioranza è di centrodestra e non di centrosinitra? Dobbiamo voltare pagina rispetto a questi anni”.

E sul percorso che Campo Progressista sta mettendo in pista con Mdp, relativamente all’incontro di questa mattina nella sede di Articolo 1, aggiunge: “Stamattina abbiamo avuto un bel confronto con divergenze su alcuni punti, ma abbiamo trovato una consonanza ben precisa. Ovvero vogliamo costruire un centrosinistra perché il Pd non è autosufficiente e non rappresenta più il nuovo centrosinistra, ma qualcosa di diverso. Che non significa dire che il Pd è un nemico, ma che dobbiamo costruire le condizioni perché il popolo di centrosinistra possa marciare di nuovo insieme”. E aggiunge: “E’ possibile che in questa Regione abbia votato solo il trenta per cento? Io chiedevo una svolta e mi è stato risposto picche. A questo punto non avevamo alternativa”.

E conclude: “Se è vero che in Sicilia il Pd ha fatto un accordo con una parte del centrodestra, io vi chiedo: ma non potevate mettere la condizione di votare lo ius soli?”.

Risponde Delrio: “Noi  lì abbiamo fatto un’alleanza larga. Non c’è stato nessuno scambio, ma una proposta all’altezza di una sfida importante. Parliamo piuttosto delle cose che vogliamo fare per il nostro Paese e di come ragionare ad aiutare i nostri giovani a trovare un lavoro. Lo dico a Giuliano e a Bersani e a chi ci vuole stare. Non perdiamo tempo a parlare di noi e magari a parlare male di noi come fanno alcuni. Noi ci siamo e siamo disponibili”.

Ma che significato hanno le elezioni siciliane prima del voto nazionale? “Per noi – replica Delrio – significa migliorare la vita delle persone in Sicilia e dei servizi per i siciliani. Il Pd non poteva essere autosufficente. Queste sono le elezioni siciliane che riguardano la vita dei siciliani. Perché provare a fare perdere Miccari piuttosto che la destra?”.

Ma Renzi sarà per forza il nuovo candidato premier? Dice Delrio: “Renzi è il segretario del Pd e, in base al nostro statuto, è lui il candidato premier. Renzi farà quello che è necessario per il bene del Paese. Il nostro partito non dipende da chi lo comanda, ma da chi lo vota”.

E su Renzi premier Pisapia aggiunge: “Quando c’è una coalizione, il candidato premier lo sceglie la coalizione. Io trovo sbagliato che il segretario di un partito sia anche candidato premier, perché questo rende impossibile le coalizioni e fa credere che il Pd possa essere autosufficiente cosa che non è. Se un sindaco avesse la possibilità di fare il segretario del partito, non farebbe più il sindaco. Essere presente nei circoli e parlare con i propri iscritti. Questo deve fare un segretario e non può delegarlo a un vice. Come fa un presidente del Consiglio a occuparsi di questioni che sono invece fondamentali e sentire la voce degli iscritti? E questo è fondamentale, perché alla fine si rischia che non hai più il contatto con la realtà quotidiana. Quando uno va in giro con la scorta, non può avere un contatto con i cittadini. Se si vuole una coalizione, si decide con le primarie chi è il candidato. Senza un ritorno a quell’unità che tutti chi chiedete, noi avremo la certezza di consegnare l’Italia al centrodestra”.