Ex Reggiane, il capannone 18 sarà pronto tra un anno

13 settembre 2017 | 16:21
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Ex Reggiane, il capannone 18 sarà pronto tra un anno

Entro l’estate dell’anno prossimo dovrebbero insediarsi sette aziende a forte vocazione tecnologica popolando i nuovi spazi riqualificati con circa 300 persone

REGGIO EMILIA – Meno di un anno di lavori. E’ la tempistica annunciata oggi, con la posa simbolica della “prima pietra” per la riqualificazione del capannone 18 delle ex Reggiane di Reggio Emilia. Si tratta, come noto, di un pezzo del maxi piano di rigenerazione urbana che interessa, oltre agli stabili delle storiche officine destinati al Parco dell’Innovazione, anche gli immobili industriali dismessi del quartiere Santa Croce, la viabilita’ di viale Ramazzini e il rifacimento del parcheggio di piazzale Europa antistante il Tecnopolo.

Al timone dell’operazione la societa’ Stu Reggiane, compartecipata dal Comune di Reggio (70%) e Iren Rinnovabili (30%). Entro l’estate dell’anno prossimo, dunque, nei quasi 9.000 metri quadri del capannone 18 dovrebbero insediarsi sette aziende a forte vocazione tecnologica (Chc Kenwood e Bema Electric 80 alcuni dei nomi), popolando i nuovi spazi riqualificati con circa 300 persone al giorno tra tecnici e ricercatori. L’investimento sul capannone 18, che e’ stato interamente bonificato dall’amianto, e’ di poco piu’ di 11,8 milioni. A seguire si procedera’ con la ristrutturazione del capannone 17, dove troveranno sede altre imprese e una “casa delle professioni” per gli ordini di architetti e ingegneri.

Un’altra notizia arriva dal sindaco Luca Vecchi che spiega: “Nelle prossime settimane saremo a Roma con altri sindaci per siglare le convenzioni relative al bando nazionale delle periferie”. Tradotto per Reggio, vuol dire altri 18 milioni in arrivo, destinati al recupero degli immobili industriali dismessi di Santa Croce, come sede per associazioni e spazi per attivita’ sociali e culturali. Insomma, continua Vecchi, “oggi possiamo dire che sta nascendo una nuova citta’: non parliamo di suggestioni, ma di cose che si stanno facendo in un luogo dove la visione innovativa della citta’ trova concretezza”.

Un fatto, conclude il sindaco, “non scontato per un progetto che mette in campo 30 milioni di risorse pubbliche che ne genereranno almeno 20 di private”. Sulla stessa linea Ettore Rocchi, presidente di Iren Rinnovabili, che ricorda: “Come gruppo Iren e’ nel nostro piano industriale creare un ambiente adeguato all’innovazione per lo sviluppo del tessuto produttivo. Penso che qui facciamo un ottimo affare, dal punto di vista industriale e territoriale”.

Chiude Luca Torri, amministratore della Stu: “L’anno prossimo consegneremo alle aziende le chiavi dei nuovi spazi. Ma in quest’area sorgeranno anche zone fruibili da tutta la cittadinanza”.