Casaleggio: M5S sia squadra. Affondo di Fico su Di Maio

24 settembre 2017 | 13:27
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Casaleggio: M5S sia squadra. Affondo di Fico su Di Maio

Il giorno dopo l’incoronazione, il presidente della commissione di Vigilanza Rai attacca: il premier non è il capo del movimento. Di Maio parla dal palco: “Il 3% deficit/Pil non è dogma, così potremo ridurre il debito pubblico”

REGGIO EMILIA – Roberto Fico ‘gela’ Luigi Di Maio il giorno dopo l’incoronazione alla kermesse ‘Italia5Stelle’. “Oggi il candidato premier è il capo della forza politica, ovvero è riferito alla legge elettorale e non è capo della vita politica generale del movimento – afferma il presidente della commissione Vigilanza Rai – . Questa è una grande distinzione”, dice Fico, parlando con alle telecamere della Rai che lo attendevano davanti al suo albergo.

Davide Casaleggio invita a fare squadra
“In bocca al lupo a Di Maio. Lo dovremo aiutare tutti assieme perché dobbiamo essere una squadra di volontari ignoti”, dice dal palco di Italia 5 Stelle. “Dobbiamo aiutare il M5S a cambiare l’Italia senza cercare qualcosa subito ma per cercare di cambiare questa nazione”, prosegue Casaleggio ribadendo come su Rousseau saranno fatte le scelte più importanti per “creare una smart nation, una nazione intelligente”.

Di Maio parla dal palco della Fiera
“Il 3% deficit/Pil non è un dogma, così potremo ridurre il debito pubblico – afferma il candiato premier- . Se non facciamo nuovi investimenti, anche un po’ in deficit, il debito non lo ridurremo mai”. Lo afferma il candidato premier M5S Luigi Di Maio parlando dal palco della Fiera di Rimini. Poi parla anche della Sicilia. “Possiamo liberare la Sicilia dai vecchi partiti, diamo il massimo sostegno a Cancelleri. Non dobbiamo utilizzare le elezioni in Sicilia per grandi dinamiche nazionali, sono importanti per i siciliani. In Sicilia abbiamo tutti partiti contro ma tutta la gente onesta è con noi”.

Di Maio candidato premier
Beppe Grillo arriva a Italia Cinquestelle, la fiera di Rimini, e un coro da stadio lo accoglie da parte degli attivisti che riescono ad individuarlo dietro le transenne sotto il palco. Ad attendere il fondatore del movimento, un gruppo di sostenitori che sventolano bandiere, palloncini e striscioni. Lui stringe le mani e se la prende di nuovo con la stampa: “I nostri nemici sono certa gente…” dice. Poi distribuisce finte banconote a destra e a manca, anche ai giornalisti: “Do mille euro a chi mi fa una vera domanda”.