Piante morte stecchite, il Comune: colpa della burocrazia

18 agosto 2017 | 18:37
Share0
Piante morte stecchite, il Comune: colpa della burocrazia

L’amministrazione: “I tempi per l’assegnazione dell’appalto per la manutenzione non sono stati compatibili con il lungo periodo di siccità nei mesi di giugno e luglio”. La Guatteri: “Come al solito non è mai colpa di nessuno”

REGGIO EMILIA – In merito alla situazione delle fioriere del centro storico, il Servizio Ingegneria del Comune di Reggio Emilia precisa quanto segue: “I tempi per l’assegnazione dell’appalto per la manutenzione non sono stati compatibili con il lungo periodo di siccità nei mesi di giugno e luglio. Purtroppo anche l’attività di cura del verde, da molti anni completamente affidata all’esterno, dipende da procedure di gara sempre più articolate e complesse, anche in funzione delle più recenti normative sull’affidamento di lavori e servizi. Inoltre il tipo di piante esistenti nei vasi del centro non è tra le più idonee a sopravvivere ad un lungo periodo di siccità. Il problema delle innaffiature non dipende quindi da carenza di risorse ma dalla rigidità che una struttura pubblica ha nello spendere – seguendo correttamente le procedure – le somme che la Giunta ha stanziato. Grazie alle economie ottenute con la procedura di gara, le piante morte saranno sostituite con altre tipologie più adatte”.

E aggiunge: “In merito alla situazione dei tigli in piazza Fontanesi, inoltre, si precisa che la situazione è tenuta sotto stretto controllo in modo da poter intervenire al più presto qualora lo stato di salute delle piante dovesse peggiorare, mettendo in pericolo la sopravvivenza degli alberi”.

Conclude: “In merito alle osservazioni della consigliera Guatteri sul cattivo stato di manutenzione dei giochi situati nel parco Cervi, si ricorda che entro l’anno è prevista la sostituzione degli arredi danneggiati. È infatti già stato stanziato a bilancio un milione di euro per la riqualificazione di verde, arredi e attrezzature di 30 aree verdi cittadine a servizio dei quartieri e, nei casi più estesi e rilevanti sul piano funzionale, dell’intera città. La sistemazione di questa aree verdi è prevista a breve, già dalle prossime settimane”.

La replica della Guatteri: “Come al solito non è mai colpa di nessuno”
Replica la Guatteri: “Come al solito in Comune a Reggio Emilia non è mai colpa di nessuno. Gli alberi muoiono e la colpa è delle leggi non della disorganizzazione. Quindi chi ha la responsabilità?  Ovviamente  non  è dato saperlo. La gestione del verde è frammentata in più servizi e suddivisa in cinque  zone, mentre occorrerebbe una gestione organica coordinata e programmata. Ancor peggio, dal  Comune rispondono dicendo che i tipi di alberi piantati non sono i più adatti a sopportare la siccità. Ci chiediamo quindi chi abbia progettato il verde pubblico e chi abbia dato l’ok ad acquistare piante non adatte a questo clima.. Inoltre dal momento che sapevano  che le piante non sono adatte a sopportare periodi di siccità, come mai non sono stati fatti gli appalti per le innaffiature con i tempi dovuti prima di arrivare all’estate? E poi, sotto i 40.000  euro si può procedere con affidamento diretto, o mi vogliono dire che un’autobotte per innaffiare costa di più? I cambiamenti climatici non sono una novità e la carenza di precipitazioni è piuttosto frequente negli ultimi anni.  Un anno, tra l’altro, è fatto di 12 mesi, quindi  il tempo per organizzarsi per la manutenzione del verde è tanto,  anche perché il verde va manutenuto tutto l’anno”.

Aggiunge il consigliere comunale: “La verità è che sulla gestione del verde c’è una totale disorganizzazione e che l’assessore,  evidentemente, ha cose più importanti da fareà”.  E conclude: “È ridicolo, infine, che si dica ai cittadini reggiani che, visto che si è risparmiato sull’acqua per innaffiare, si ricompreranno le piante morte. È un’affermazione che dimostra una totale superficialità nella gestione dei beni comuni. E la cura dell’ambiente deve essere un’attività prioritaria, non residuale e condita solo di inaccettabili giustificazioni”.