Perché non fare la raccolta differenziata dei pannoloni?

10 luglio 2017 | 20:06
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Perché non fare la raccolta differenziata dei pannoloni?

REGGIO EMILIA – “Siamo Qua” è la dichiarazione programmatica utilizzata dal Comune di Reggio Emilia per promuovere la propria presenza nei quartieri con il dialogo, l’individuazione dei bisogni e la ricostruzione di fiducia con i cittadini nell’epoca del disimpegno e delle nuove solitudini (utilizzando le parole degli amministratori).
La raccolta differenziata rientra a pieno titolo nell’ambito della collaborazione fra cittadini e amministrazione: è infatti possibile realizzarla solo grazie alla partecipazione attiva e consapevole delle persone per perseguire lo scopo di tutelare e gestire il più prezioso di tutti i beni comuni: l’ambiente.
Ma per ottenere questa collaborazione occorre progettare un servizio che sia adeguato e aderente alle situazioni presenti sul territorio.
Voglio così portare all’attenzione degli amministratori il problema della raccolta dei rifiuti speciali sanitari, vale a dire pannolini per bambini e pannoloni e traverse per adulti.
Ad oggi il servizio propone agli utenti interessati da questo smaltimento di raccogliere due volte alla settimana (anziché una) il contenitore del rifiuto indifferenziato.
E’ evidente che i soli volumi di questi presidi (per non parlare del disagio per odori sgradevoli) saturano la capacità dei bidoncini in ben meno tempo che i 3 e 4 giorni che devono permanere nelle abitazioni.
E allora ci si chiede?
E’ solo un problema della nostra città? Evidentemente no.
Così, facendo un po’ di ricerche on line, si evidenziano gestioni virtuose di questo problema.
Da Mantova, Firenze, Carpi fino a Colleferro in provincia di Roma, i comuni hanno affidato il servizio di raccolta differenziata a Consorzi (Tea, Aimag, ecc.) che hanno progettato per questo smaltimento modalità molto migliori di quelle assolutamente inadeguate poste in essere a Reggio Emilia.
Contenitori speciali (sacchi e/o bidoni), cassonetti con apertura a badge riservati agli utenti aventi diritto, ed altre soluzioni semplici ed efficaci che non gravano sulle famiglie che, in particolare quelle con anziani e disabili, di problemi ne hanno già abbastanza.
A volte è sufficiente essere meno autoreferenziali e più disponibili al confronto con altre realtà, soprattutto quando i destinatari del disagio da evitare sono quei cittadini che vivono ogni giorno molte altre situazioni di difficoltà.
Amministratori di Reggio Emilia, ci siete?
Noi cittadine e cittadini si.