“Migranti, è tempo che i partiti dicano cosa vogliono fare”

21 luglio 2017 | 12:40
Share0
“Migranti, è tempo che i partiti dicano cosa vogliono fare”

Il direttivo del circolo Pd di Reggio Est: “E’ il momento di dire ai Reggiani come si stia pensando che debba divenire la nostra città e la nostra comunità e al sindaco Luca Vecchi, in primo luogo, spetta tale compito”

REGGIO EMILIA – “Anche nel piccolo territorio di quello che un tempo era un unico quartiere reggiano, maturano le contraddizioni e gli squilibri che attraversano il nostro Paese, l’Unione Europea e il Mediterraneo.

Se alcuni profughi o comunque cittadini extracomunitari migrano da Santa Croce a Bagno oggi è un problema più grave di ieri. Lo è davvero, dati i tempi, ed è un problema che va affrontato per capire se questa scelta sia razionale e giusta, dal punto di vista di chi risiede in quelle due località ed anche da parte di chi abita in una zona, come quella della Stazione, che da molto tempo vive dinamiche similari ed assai più intense.

Da dove partire allora? Premessa la legittima preoccupazione dei cittadini nel vedere che fenomeni epocali attraversano la nostra comunità, una comunità che peraltro in anni non lontani ha assistito a consistenti flussi di italiani provenienti da altre regioni.

Cosa significa essere “Reggiano” oggi? Noi crediamo che essere Reggiani oggi sia dare accoglienza pretendendo che certe dinamiche non siano solo sofferte ma governate e opportunamente accompagnate, come non hanno fatto coloro che urlavano contro i meridionali allora e contro gli stranieri adesso ma che hanno solo saputo varare sanatorie e leggi sciagurate come la “Bossi-Fini”, trasformando i migranti clandestini in delinquenti in attesa di inutili processi, o che oggi manifestano condiscendenza col pensiero che reclamava, nel 1935, “un po’ di posto al sole” prima di aprire una guerra cruenta per dar sfogo all’emigrazione italiana.

Il problema dei migranti a Bagno, Santa Croce, in zona stazione, nei quartieri della città e della provincia va affrontato con intelligenza e non con facili risposte emotive. Va affrontato con prese di posizione quali quelle assunte dal Segretario Andrea Costa nell’ultima Direzione PD, nell’Assemblea Comunale e sulla stampa, cambiando approccio ma sapendo che il problema esiste e che va gestito, perché non lo fermano i muri e le frontiere. Va regolato aiutando le persone in luoghi e tempi diversi: qui, in mare, nei Paesi di origine, nei Paesi extra-UE da dove partono per l’ultimo tratto e dando risposte in linea con le nostre capacità, i nostri impegni e interessi nazionali; facendo capire, a Roma come a Bruxelles, che noi siamo un’anima dell’Europa dei diritti e dei doveri. Perché tra le donne e gli uomini stranieri, non dimentichiamolo, ci sono anche residenti in altre nazioni dell’Unione, le nostre badanti, i nostri muratori…

Occorre infine ricordare e stigmatizzare certe risposte qualunquistiche provenienti da partiti politici, movimenti e liste civiche che hanno cercato in tutti i modi di cavalcare l’azione autonoma dei Comitati di cittadini, i quali hanno saputo sinora mantenere una distanza tra le loro istanze e questo tentativo dell’opposizione di lavorare sull’unico terreno dove è agevole suscitare paure invece che confrontarsi sul come la città stia cambiando, crescendo in innovazione e nuove opportunità di lavoro, dopo un duro periodo di crisi che ha rapidamente eclissato strutture e imprese del passato.

E’ tempo che i partiti, movimenti e liste dicano cosa intendono veramente fare, non con l’enunciazione di ideologie e di slogan ma coi risultati delle Leggi e del governo delle città. E’ il momento di dire ai Reggiani come si stia pensando che debba divenire la nostra città e la nostra comunità e al sindaco Luca Vecchi, in primo luogo, spetta tale compito. Un compito di trasparenza e di chiarezza, sul quale il PD non ha paura di esprimere il suo appoggio e di confrontarsi ma, allo stesso modo, non è disponibile ad accettare che le paure di ora siano più grandi del nostro futuro.

I Reggiani ascolteranno e sapranno decidere da soli cosa sia meglio fare.
Come è successo a Villa Bagno l’altro ieri, quando sono arrivati gli otto ragazzi che verranno ospitati nei locali della ex Cantina sociale; tanti cittadini della frazione si sono dimostrati pronti a conoscerli e accoglierli, come provano la festa e i regali al loro arrivo.

Auspichiamo che da questo primo e positivo contatto possa nascere un interessante percorso di integrazione, in quanto è proprio con l’integrazione che le distanze si accorciano e dalla conoscenza reciproca non può che scaturire un arricchimento sia culturale che umano”.