Messina, in 50 trasferiti in ex albergo: scatta protesta abitanti

15 luglio 2017 | 19:07
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Messina, in 50 trasferiti in ex albergo: scatta protesta abitanti

I cittadini bloccano le vie d’accesso e staccano la luce. Intanto continuano gli sbarchi

REGGIO EMILIA – Continuano gli sbarchi di migranti sulle nostre coste mentre non si placano le polemiche sugli hotspot temporanei per tamponare l’emergenza e scoppia la protesta a Castel Umberto in provincia di Messina dove un gruppo di una cinquantina di migranti è stato inviato dal prefetto in un ex hotel. La decisione ha scatenato le proteste di parte degli abitanti che hanno bloccato le vie d’accesso. Il sindaco Vincenzo Lionetto Civa ha bloccato l’allaccio dell’energia con un gruppo elettrogeno e quindi nella struttura non vi è energia elettrica.

Il sindaco sulla sua pagina Facebook scrive: ”In una struttura dichiarata da mesi inagibile, senza luce, con acqua fornita dal Comune di Castell’Umberto con morosità dal 2012 (regolarmente attivati da tempo tutti i procedimenti amministrativi di recupero) hanno provato a far entrare un gruppo elettrogeno….i cittadini hanno bloccato le vie di accesso….garantiti ingresso mezzi di pronto intervento”.

“Ieri sera – dice il sindaco di Sinagra, Nino Musca – mi è stato comunicato l’arrivo di 25 persone. Altri 25 dovevano essere portati nel comune di Merì, ma è stato poi accertato che l’immobile scelto non aveva i requisiti di agibilità, quindi tutti e cinquanta sono venuti nel mio comune”.

“L’ultimo certificato di agibilità utile che ho trovato riguardo l’hotel Canguro è del 2006 – spiega – Successivamente e recentemente dovrebbero essere stati dati pareri favorevoli per l’agibilità dalla Asp”. “Alla notizia dell’arrivo dei migranti, alcuni abitanti di Castell’Umberto hanno circondato la struttura, ma gli ospiti erano già dentro. Si sono chiusi gli accessi con le auto, ma, appunto, ormai le persone erano già state trasferite”.