Carcere, detenuto si impicca in una cella

28 luglio 2017 | 10:30
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Carcere, detenuto si impicca in una cella

Il nordafricano, che sarebbe dovuto rimanere in carcere fino al 2041 per omicidio, ha strappato lembi del lenzuolo, li ha arrotolati e legati ad alcune sbarre e si è impiccato. Vinci: “Carcere sotto organico”

REGGIO EMILIA – Un detenuto tunisino di 28 anni si è impiccato in cella, nel carcere di Reggio Emilia, poco prima del suo trasferimento in un’altra struttura disposto per la sua condotta dopo una violenta protesta alla quale aveva partecipato lunedì mattina con altri reclusi.

Il giovane, nella notte fra lunedì e martedì, con altri quattro detenuti aveva distrutto i bagni di un’area comune e aveva minacciato gli agenti con armi rudimentali. La situazione era tornata alla normalità dopo oltre tre ore di trattative.

Il nordafricano, che sarebbe dovuto rimanere in carcere fino al 2041 per omicidio, ha strappato lembi del lenzuolo, li ha arrotolati e legati ad alcune sbarre e si è impiccato. Inutile l’intervento degli agenti di polizia penitenziaria.

Vinci: “Carcere sotto organico”
Scrive il segretario regionale della Lega Nord, Gianluca Vinci: “Secondo i dati del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria a Reggio Emilia ci sarebbe bisogno di altri 245 agenti (ora sono 121) a fronte del numero di carcerati. La situazione si è aggravata con il processo Aemilia come riporta il direttore della struttura Paolo Madonna. Da maggio 2017 manca oltre il 50% del personale perché la sicurezza sia a pieno organico. Inoltre vi è  un ulteriore problema: il sovraffollamento delle carceri. Il carcere della Pulce dovrebbe accogliere 304 detenuti e 245 poliziotti, invece di delinquenti ne abbiamo anche troppi, quello che manca sono gli agenti penitenziari. È  inaccettabile per la sicurezza dei cittadini e prima di tutto degli agenti che ogni giorno si trovano a lavorare in condizioni di difficoltà e pericolo. Facendo un rapporto tra numero agenti e carcerati si vede che Reggio in Emilia Romagna è in coda con il rapporto di detenuti/agenti di 2,88 a 1, peggio anche di Piacenza e Modena che sono colpite, se anche in minor misura dagli stessi nostri problemi. Esprimiamo vicinanza agli agenti e ci faremo carico di segnalare ai nostri parlamentari le difficoltà in cui versa la Casa Circondariale di Reggio Emilia”