Imprese, la cultura a Reggio vale quasi un miliardo

14 giugno 2017 | 17:22
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Imprese, la cultura a Reggio vale quasi un miliardo

La Camera di commercio: “E’ il 6% della ricchezza totale con 17mila occupati”

REGGIO EMILIA – Il valore aggiunto generato dal sistema produttivo culturale e creativo della provincia di Reggio Emilia ha superato i 950 milioni, ovvero il 6% della ricchezza complessivamente prodotta dal territorio reggiano. Un risultato raggiunto grazie all’impiego di quasi 17.000 occupati che rappresentano una quota sul totale dell’economia provinciale pari al 7,1%.

Lo calcola la Camera di commercio reggiana, secondo cui a creare un cosi’ rilevante valore concorrono diverse categorie produttive: le industrie creative e quelle culturali, le attivita’ di conservazione e fruizione del patrimonio storico-artistico e quelle di produzione di cultura non riproducibili (performing arts e arti visive). A queste, che rappresentano il centro delle attivita’ culturali, vanno poi aggiunte le attivita’ “creative driven”, cioe’ tutte le attivita’ economiche, come ad esempio l’artigianato, non strettamente riconducibili alla dimensione culturale ma caratterizzate da strette sinergie con il settore.

Su dati della Fondazione Symbola-Unioncamere l’ente reggiano afferma che le industrie culturali, da sole, producono quasi 223 milioni di valore aggiunto, ovvero circa un quarto del totale sistema produttivo culturale. A seguire in termini di importanza ci sono le industrie creative, capaci di produrre 131,4 milioni di valore aggiunto. Un ruolo importante e’ infine esercitato dalle due attivita’ tradizionali del settore culturale: la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale (che nella provincia di Reggio Emilia produce quasi 82 milioni di ricchezza) e le performing arts e le arti visive (capaci di generare 9,3 milioni di euro di valore aggiunto con solo 200 posti di lavoro).

Alla ricchezza prodotta dai settori che sono il cuore della cultura si deve aggiungere quella proveniente dalle attivita’ caratterizzate dall’impiego di professionalita’ creative. Si tratta di una componente di rilevo che, a livello provinciale, rappresenta piu’ della meta’ del valore aggiunto generato dal settore: quasi 505 milioni e 8.200 addetti.