Il Pd: “La questione dei profughi non si risolve a Reggio”

15 giugno 2017 | 18:19
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Il Pd: “La questione dei profughi non si risolve a Reggio”

Si chiede il segretario provinciale del Pd: “C’è davvero qualcuno che non capisce che il problema delle migrazioni è mondiale? Bisogna sveltire le procedure di accoglienza”

REGGIO EMILIA – “Ogni democrazia deve rispondere alle inquietudini dei propri cittadini. Partiamo proprio da qui. È una affermazione nella quale credo fortemente tanto che, come Partito Democratico di Reggio Emilia, ci siamo dati da fare con appelli, raccolte di firme, incontri faccia a faccia con il ministro Andrea Orlando, per ottenere la riforma del procedimento penale e, quindi, la certezza della pena per chi ruba. E ieri (mercoledì) finalmente il Parlamento l’ha approvata definitivamente. Il provvedimento dice, in sostanza, che chi entra in un appartamento per rubare e viene scoperto va in galera, proprio come ci chiedevano le nostre comunità. Bene, quel testo Grillo non l’ha votato eppure oggi ci viene a dire, a noi a Reggio, di prestare attenzione ai cittadini: la smetta di trattare come imbecilli gli italiani confidando sul fatto che abbiano la memoria corta o che non sappiamo fare collegamenti.

E veniamo al tema profughi. Proprio perché nei nostri paesi ci viviamo, proprio perché siamo nei bar, nelle piazze, nei giardini pubblici, abbiamo chiaro che cosa va cambiato nella gestione. E come abbiamo fatto per la riforma del processo penale, ottenendo oggi soddisfazione, così abbiamo scritto al Parlamento, dialogato col ministro Minniti, confrontati con la prefettura, segnalando da ormai quasi un anno le criticità: serve più trasparenza nel sistema degli affitti degli appartamenti privati in cui vengono alloggiati i profughi, ci vogliono tempi più rapidi per stabilire se chi arriva ha diritto o meno all’asilo politico, ci vogliono rimpatri certi quando si stabilisce che un profugo non ha diritto all’asilo. Su questi temi stiamo trovando risposta nei provvedimenti del ministro Minniti, provvedimenti che, ancora una volta, i grillini non hanno sostenuto.

C’è un però grosso come una casa. C’è davvero qualcuno dei tanti politicanti da strapazzo, che, provando a speculare, mettono goffamente il cappello sulle iniziative dei cittadini e dei comitati, convinto che la questione dei profughi sia a Reggio Emilia? C’è davvero qualcuno che non capisce che il problema delle migrazioni è mondiale?

In queste ore sono in Svezia come sindaco, ospite degli amministratori di Göteborg per parlare di servizi educativi e ci stiamo confrontando sul tema dei profughi che anche qui è molto sentito. La Svezia è un Paese di 10 milioni di abitanti in cui sono arrivati nel 2015 ben 150.000 profughi, 80.000 nei due anni successivi, un Paese che ha il 38% di popolazione residente straniera. I loro amministratori locali hanno lamentato gli stessi problemi che abbiamo evidenziato noi sindaci Pd reggiani: un anno e mezzo per valutare la richiesta di asilo politico, il fatto che oltre il 50% delle persone che arrivano non hanno poi diritto all’asilo e rimpatri che non si realizzano quasi mai. Tutto questo per dire che i problemi sono legati a norme internazionali sbagliate o che semplicemente non esistono. E quindi la soluzione va ricercata a livello europeo, non in via Avanzi a Luzzara (sede del mio municipio, nda).

Da tempo lo dico: il dibattito è tra inclusi ed esclusi, tra chi gode dia sempre di più ricchezza e chi invece non riesce ad avere una prospettiva di vita sicura, e quindi va risolto aggredendo la questione mondiale delle disuguaglianze, quelle che colpiscono anche i nostri giovani italiani che si sentono precari, sottopagati, con meno opportunità rispetto a chi nasce in altri Paesi o a chi nasce figlio di famiglie agiate. Bisogna aiutare i nostri ragazzi e finanziare progetti di sviluppo e cooperazione nei Paesi stranieri per abbattere i motivi delle migrazioni, cioè comunque mettere in campo una proposta ed una azione sovranazionali, che per il pensiero limitato di Grillo sono già una impresa. E sia chiaro, il mio non è un giudizio politico ma oggettivo: cosa si può e deve fare e cosa, invece, appartiene al populismo.

A Roma di tempo ne è passato per dire che è colpa di altri, nel tentativo spudorato di nascondere l’incapacità di governo grillina. Non sanno gestire nulla, nemmeno i profughi e quindi i 2000 che la Raggi rifiuta dove li vuole mettere Grillo? A casa sua? Oppure proprio a Reggio in barba a quei cittadini che hanno sfilato in centro l’altra sera e che lui, prendendoli in giro, dice che dovremmo ascoltare mentre in realtà vuole scaricare su di loro quello che non fa a Roma? Noi non tolleriamo i furbetti della Capitale. Se pensano di chiamarsi fuori dai loro doveri allora chiederemo che lo Stato tagli quei finanziamenti straordinari che gira al Comune di Roma e non a Rolo, Sant’Ilario, Luzzara o negli altri 8000 Comuni italiani”.