Ronde, scontro fra Vecchi e il Comitato Reggio Est

10 maggio 2017 | 16:41
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Ronde, scontro fra Vecchi e il Comitato Reggio Est

Il sindaco: “Chi le fa resterà isolato. Sì a profughi con altre forme di presidio”. I cittadini: “La disquisizione lessicale ci è indifferente. Spieghi perché ospiterà più profughi sul territorio comunale”. La Lega Nord: “Diatriba ridicola sul termine”

REGGIO EMILIA – Scontro fra il sindaco di Reggio Luca Vecchi e il Comitato Reggio Est sicura. Il sindaco, parlando con l’agenzia Dire aveva criticato duramente l’iniziatva del comitato che ha annunciato ieri la ripresa – testualmente – delle “ronde” contro degrado e prostituzione nel quartiere. Vecchi, pur lasciando aperte tutte le porte alle iniziative di inclusione dei rifugiati, tra cui “anche il fare una passeggiata in un quartiere assieme ai residenti di quello stesso quartiere”, stoppa nettamente l’iniziativa del comitato.

“Le ronde – afferma Vecchi parlando alla ‘Dire’ – non appartengono al lessico e all’alfabeto costituzionale democratico e si collocano al di fuori del perimetro della legalita’. Per cui chi pensa di organizzare sicurezza in questa citta’ con le ronde deve innanzitutto sapere che si colloca qui e che non trovera’ certo la collaborazione interistituzionale dell’amministrazione comunale, ma di nessuna altra istituzione, perche’ sono innanzitutto le forze di Polizia, deputate per legge come previsto dalla Costituzione, ad esercitare queste funzioni”.

Gli ribatte il Comitato a muso duro: “Ci è completamente indifferente la disquisizione lessicale ronda o passeggiata o qualsiasi altra. C.R.E.S. si è sempre mosso e si muove nel rispetto assoluto della legalità. Si metta d’accordo con la sua assessora Maramotti alla quale sono state proposte ronde il 4 maggio scorso come spiegato nel nostro comunicato di ieri. Avremmo preferito leggere, dal sindaco, le motivazioni che l’hanno portato a decidere di ospitare sul territorio comunale, il mese scorso, 1.070 richiedenti asilo contro i 600 che al massimo poteva ospitare. Riteniamo che questo, ai cittadini di Reggio Emilia, interesserebbe di più”.

Aveva detto il sindaco, sempre alla Dire: “Un altro conto è una passeggiata nel quartiere che appartiene ad una delle tante forme di possibile occupazione dello spazio pubblico, come ad esempio e’ il grande investimento sulla Polveriera che ha rigenerato un luogo rimasto per 30 anni degradato e che oggi in qualche modo e’ un luogo vivace dove qualche giorno fa erano presenti migliaia di giovani in occasione di Fotografia europea”. A questo proposito Vecchi aggiunge: “Ci possono essere tanti modi e tante forme per rilanciare e riqualificare un quartiere: noi non abbiamo mai sottovalutato la difficolta’ della zona stazione, ma abbiamo continuato ogni giorno ad impegnarci per cercare di aggredire i problemi che ci sono con una consapevolezza: che bisogna essere duri col crimine e duri con le cause del crimine”.

Nello specifico, argomenta il sindaco, “essere duri col crimine si fa pero’ con la fermezza e la certezza della pena e delle regole, non con le ronde. Duri con le cause del crimine, invece, vuol dire capire da dove nascono determinate situazioni e organizzare attivita’ non soltanto di repressione ma anche di cercare di investire ogni giorno sulla dimensione della comunita’ e delle relazioni sociali e culturali di questo quartiere”.

Infine, rispetto all’impiego dei profughi, Vecchi spiega: “Noi non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema nei confronti di ogni forma di impiego e valorizzazione dei rifugiati che sono presenti nella nostra citta’ in lavori socialmente utili, in attivita’ di volontariato o sportive perche’ pensiamo che queste siano una delle tante possbilita’ per avviare processi inclusivi in una dimensione di cittadinanza”. Quindi “e’ chiaro che tra le molte cose possibili, oltre a curare uno spazio verde, oltre a fare il volontario in una societa’ sportiva, ci puo’ essere anche il fare una passeggiata in un quartiere assieme ai residenti di quello stesso quartiere”.

La Lega Nord: “Diatriba ridicola sul termine”
Sulla vicenda interviene anche la Lega Nord con il commissario provinciale Matteo Melato che scrive: “Ritengo ridicola e fuori luogo la diatriba partita tra il termine ronda e il termine passeggiata sollevata dal sindaco con le sue dichiarazioni. Il problema sicurezza non si risolve dando il giusto termine o utilizzando il lessico appropriato per definire un gruppo di cittadini che pattuglia il proprio quartiere. Mentre decidono quale termine dare, il degrado e i problemi connessi ad un’immigrazione incontrollata continua a falcidiare zone della nostra città senza che questa amministrazione prenda iniziative decise e risolutive. Noi della Lega Nord siamo da anni favorevoli e siamo stati i primi ad organizzare gruppi di cittadini che insieme controllato zone colpite da atti di criminalità. E’ ovvio che si è sempre trattato di fungere da deterrente per nuovi atti criminosi e mai si è intervenuti consci che il ruolo spetta alle forze dell’ordine in primis. Noi siamo pronti a tornare in strada per il bene della nostra città, il termine lo lasceremo decidere al PD”.