“Portami i soldi o ti ammazzo”, ai domiciliari per estorsione

30 maggio 2017 | 09:45
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“Portami i soldi o ti ammazzo”, ai domiciliari per estorsione

Ai domiciliari un 50enne crotonese che, per il mancato pagamento di due cambiali del valore di 10mila euro, se ne voleva far consegnare 14mila dalla vittima

CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – “Portami 14mila euro o ti ammazzo come un cane”, “Ti spacco la faccia”, “Ti faccio finire su una sedia a rotelle”. Sono queste alcune delle frasi con le quali un 50enne calabrese che abita a Castelnovo Monti ha minacciato un imprenditore edile di Collagna per il mancato pagamento di due cambiali da 5.000 euro l’una.

Il 50enne, originario della provincia di Crotone, avrebbe preteso la restituzione della somma maggiorata con interessi da usuraio. L’uomo era stato prima denunciato e nel marzo del 2011 arrestato dai carabinieri del nucleo operativo di Castelnovo Monti  in esecuzione a un provvedimento restrittivo di natura cautelare emesso dal tribunale della Libertà di Bologna che accoglieva l’appello promosso dal magistrato Maria Rita Pantani, titolare dell’inchiesta.

Quindi l’iter processuale con la condanna a 1 anno e 8 mesi di reclusione per il reato di tentata estorsione. La sentenza divenuta esecutiva ha visto l’ufficio esecuzioni penali della Procura reggiana emettere a carico del 50enne calabrese l’ordine di esecuzione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare che ieri è stata eseguita dai carabinieri del nucleo operativo di Castelnovo Monti che hanno arrestato l’uomo conducendolo nella sua abitazione dove dovrà scontare, in regime di detenzione domiciliare e detratto il periodo pre-sofferto in regime di detenzione cautelare, la pena di anni 1 e giorni 28 i reclusione.

Secondo quanto accertarono i carabinieri nel gennaio 2010 l’imprenditore reggiano aveva emesso due cambiali, ciascuna del valore di 5.000 euro, all’odierno arrestato, quale pagamento di un debito nei suoi confronti. Poiché alla scadenza delle cambiali, il 31 marzo 2010, non era stato in grado di pagarle, il 50enne calabrese aveva iniziato a minacciare l’imprenditore sia telefonicamente sia presentandosi direttamente a casa sua. Dopo l’ultima minaccia (“ti ammazzo come un cane”), la vittima si era convinta a sporgere denuncia contro il calabrese che gli chiedeva 4000 euro di interessi.

Quindi le indagini culminate dapprima con la denuncia e successivamente con l’arresto nel marzo del 2011 in esecuzione di un provvedimento cautelare. Quindi l’iter  processuale e l’odierno arresto essendo divenuta la condanna a carico del 50enne comminatagli dal tribunale reggiano che lo riconosceva colpevole del reato di tentata estorsione,