Migranti, corsi e visite: Reggio cresce le nuove cittadine

23 maggio 2017 | 16:12
Share0
Migranti, corsi e visite: Reggio cresce le nuove cittadine

Incontri su sanità e libertà di parola, ma anche musei e teatro

REGGIO EMILIA – Un ciclo di incontri che spaziano dalla cultura, all’imprenditoria, passando per sanita’, sport e liberta’ di espressione. E’ il percorso di cittadinanza “La Repubblica delle nuove italiane”, promosso a Reggio Emilia dall’assessore comunale con delega alle Pari opportunita’ Natalia Maramotti e intrapreso dall’inizio di aprile da 25 donne di origine straniera residenti in citta’.

Agli incontri, che si svolgono nel locale “Casa Comune” dell’amministrazione in viale IV novembre, sono seguite nei mesi scorsi anche visite guidate ai musei cittadini o a teatro, esperienze spesso precluse alle partecipanti per motivi economici o pratici. Obiettivo dell’iniziativa e’ non solo aumentare la competenza civica delle donne immigrate, ma consentire loro di mettere a frutto le proprie potenzialita’ e risorse e di sentirsi parte attiva della democrazia italiana.

“Sulle nuove cittadine – spiega l’assessore Maramotti – pesa la responsabilita’ della trasmissione culturale, dell’educazione e della cura delle persone care. Sono chiamate a costruire un ponte tra il Paese d’origine e quello ospitante. E perche’ nelle mani delle madri c’e’ anche il destino dei figli, riteniamo che questo percorso sia anche il miglior antidoto a processi di radicalizzazione delle nuove generazioni”.

Faiza Mahri, referente del progetto, sottolinea che “le donne che partecipano non solo sono sul pezzo, ma si sono dimostrate anche molto propositive”. Al percorso di cittadinanza, riproposto dopo l’edizione del 2015 finanziata dalla Regione, aderisce anche Cna Impresa Donna, che mercoledi’ relazionera’ con suoi rappresentanti nell’incontro sul “ruolo femminile nella trasformazione digitale”.

Spiega la presidente dell’associazione, Paola Ligabue: “Tra le nostre associate ci sono molte donne straniere e questo rappresenta sicuramente un valore aggiunto per lo sviluppo della societa’. Riteniamo importante poter dare il nostro contributo come associazione di categoria e sottolineare il nostro ruolo sociale attivo per lo sviluppo della comunita’ del nostro territorio, grazie alle competenze e alle conoscenze dei nostri specialisti e dei nostri imprenditori”.

Aggiunge Stefano Pavani, relatore dell’incontro: “E’ indubbio che nel settore delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni il numero delle donne sia minoritario e che le stesse siano sottorappresentate nelle posizioni manageriali. Tutto questo e’ fondamentalmente dovuto a fattori conosciuti: tradizioni culturali e stereotipi sul ruolo delle donne, fattori endogeni di valenza socio-psicologica e barriere esterne in un ambiente a forte predominanza maschile. Nel mio intervento cerchero’ di approfondire il discorso valutando ed analizzando casi reali di successo raccontati attraverso l’esperienza diretta di donne che, non senza difficolta’, sono riuscite ad eccellere in questo campo o in campi affini”.

In autunno e’ infine previsto anche un incontro sui mezzi di informazione.