Ruba davanti alla chiesa, incastrato dalle telecamere

30 aprile 2017 | 17:55
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Ruba davanti alla chiesa, incastrato dalle telecamere

Pregiudicato prende portafogli da un’auto parcheggiata poi fa un prelievo bancomat. Ma la videosorveglianza “immortala” la sua faccia, già nota ai carabinieri

CASTELNOVO SOTTO (Reggio Emilia) – Un 26enne di Poviglio ha utilizzato un bancomat sottratto dall’interno di un’autovettura parcheggiata nel cortile della chiesa di Castelnovo Sotto, il cui utilizzo ha raggiunto la cifra di mille euro, ma è stato “tradito” dalla videosorveglianza.

Le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Castelnovo, grazie ai filmati, hanno consentito di individuare l’autore del furto – un noto pregiudicato di Poviglio – che è stato denunciato a piede libero per furto aggravato e indebito utilizzo di carta bancomat.

L’origine della vicenda risale alla fine dello scorso mese di marzo quando il ladro, all’epoca dei fatti ignoto, rubava dall’interno di un’auto ferma davanti alla chiesa il portafoglio che un 42enne di Gattatico aveva lasciato incustodito all’interno del vano portaoggetti. Documenti personali,  un centinaio di euro e documenti bancari: questo il bottino del malvivente che ha poi rimpinguato con ulteriori mille euro attraverso l’indebito utilizzo della carta bancomat del derubato.

Oltre al furto pertanto l’operario ha denunciato (come da lui poi appreso dall’estratto conto bancario) l’indebito utilizzo della carta avvenuto lo stesso giorno del furto in uno sportello di una banca del paese. La tecnologia, come accade spesso in questi casi, è venuta incontro alle indagini dei carabinieri di Castelnovo Sotto che hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza dei bancomat analizzando i filmati negli orari del prelievo. Una prima importante svolta alle indagini seguita da una fortunosa coincidenza: i filmati visionati dai militari negli orari degli indebiti prelievi ritraevano il volto di un uomo di Poviglio immediatamente riconosciuti in quanto noto ai Carabinieri.

La fedina penale “sporca” ha giocato quindi a sfavore del ladro, cosa praticamente impossibile se l’uomo fosse stato incensurato. Una volta identificato il 26enne veniva denunciato alla Procura reggiana in ordine ai citati riferimenti normativi violati.