Tap, sì del Consiglio di Stato al gasdotto in Salento

27 marzo 2017 | 19:51
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Tap, sì del Consiglio di Stato al gasdotto in Salento

Respinti ricorsi della Regione Puglia e del Comune di Melendugno

REGGIO EMILIA – Il Consiglio di Stato ha dato il via libera alla realizzazione del Tap, il gasdotto dell’Adriatico, respingendo gli appelli proposti contro la sentenza del Tar dalla Regione Puglia e dal Comune di Melendugno. Il Consiglio di Stato ha ritenuto che la valutazione di impatto ambientale resa dalla Commissione VIA avesse approfonditamente vagliato tutte le problematiche naturalistiche e anche la scelta dell’approdo nella porzione di costa compresa tra San Foca e Torre Specchia Ruggeri (all’interno del Comune di Melendugno) fosse stata preceduta da una completa analisi delle possibili alternative. Inoltre è stato escluso che l’opera dovesse essere assoggettata alla cosiddetta “Direttiva Seveso” ed è stato riconosciuto l’avvenuto rispetto del principio di leale collaborazione tra Poteri dello Stato nella procedura di superamento del dissenso espresso dalla Regione alla realizzazione dell’opera.

Con la sentenza n. 1392, pubblicata oggi, la IV Sezione del Consiglio di Stato – spiega una nota – ha respinto gli appelli proposti dal Comune di Melendugno e dalla Regione Puglia nei confronti della sentenza del Tar (l’udienza di discussione si era tenuta il 9 marzo) sul Tap – Trans Adriatic Pipeline. Il Consiglio di Stato ha ritenuto che la valutazione di impatto ambientale resa dalla Commissione Via avesse approfonditamente vagliato tutte le problematiche naturalistiche e che anche la scelta dell’approdo nella porzione di costa compresa tra San Foca e Torre Specchia Ruggeri (all’interno del Comune di Melendugno) fosse stata preceduta da una completa analisi delle possibili alternative (ben undici). Inoltre è stato escluso che l’opera dovesse essere assoggettata alla c.d. “Direttiva Seveso” ed è stato riconosciuto l’avvenuto rispetto del principio di leale collaborazione tra Poteri dello Stato nella procedura di superamento del dissenso espresso dalla Regione alla realizzazione dell’opera.