Siria, sei anni di guerra: Terre des Hommes chiede lo stop delle armi

13 marzo 2017 | 19:51
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Siria, sei anni di guerra: Terre des Hommes chiede lo stop delle armi

La Fondazione chiede accesso incondizionato agli aiuti umanitari per i bambini e la popolazione civile. Più di un milione e mezzo di persone assistite dal 2011 ad oggi dalla Ong

REGGIO EMILIA – A sei anni dall’inizio della guerra in Siria, che ha visto innumerevoli massacri di bambini e un numero imprecisato di minori mutilati e permanentemente segnati nel corpo e nell’anima, Terre des Hommes lancia un appello perché si arrivi presto a una risoluzione del conflitto tra le parti in causa. Nel frattempo chiede che venga assicurato accesso incondizionato ai servizi di base a tutta la popolazione civile, in qualsiasi luogo si trovi e a qualsiasi comunità faccia parte.

Impegnata nell’iniziativa “No Lost Generation” nell’assicurare protezione, salute e istruzione ai bambini, le vittime più vulnerabili della guerra, Terre des Hommes ha assistito dall’inizio della guerra un milione e mezzo di persone, in maggioranza bambini, sia all’interno della Siria che nei paesi limitrofi (Libano, Giordania e Iraq).

Per il 2017 in Siria ha avviato dei progetti di supporto agli abitanti di Aleppo per l’acquisto di beni alimentari, e la distribuzione diretta di alimenti alle famiglie più vulnerabili, in particolare quelle in cui uno dei componenti è disabile, per un totale di 98.500 persone. Partner del progetto è la Syrian Commission for Family Affairs and Population.

A Homs, oltre alla distribuzione di pacchi alimentari, è appena iniziato un progetto con fondi Unicef per combattere la malnutrizione acuta dei neonati e dei bambini al di sotto dei 5 anni nelle aree rurali, con la distribuzione di integratori alle mamme e screening medici per l’individuazione dei casi che necessitano una particolare assistenza sanitaria.

Questi progetti, di cui saranno beneficiari 40.000 bambini e mamme, sono realizzati in collaborazione con la Mezzaluna Rossa Siriana. Continuano poi le attività di supporto psicosociale ai bambini profughi nelle tre Case del Sole di Latakia, Tartous e Sweida.