Brescello, la Lega: “Smentita filastrocca Pd su anticorpi”

23 marzo 2017 | 19:53
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Brescello, la Lega: “Smentita filastrocca Pd su anticorpi”

La Mussini contro Rosy Bindi: “E’ la prova che la zona grigia c’era”. La Ibattici: “Il Pd è con la Brescello che vuole svoltare”

BRESCELLO (Reggio Emilia) – Dopo la sentenza del Tar del Lazio sullo scioglimento legittimo del Comune di Brescello per infiltrazioni mafiose, su cui l’ex sindaco Marcello Coffrini ha annunciato ricorso in Consiglio di Stato, la Lega nord si toglie qualche soddisfazione. Coinvolto direttamente nelle vicende dell’amministrazione reggiana, tramite le denunce della sua consigliera comunale Catia Silva, il Carroccio interviene con il segretario federale Matteo Salvini che dice: “Catia Silva ha tutta la mia stima e il mio apprezzamento per l’enorme coraggio dimostrato nella sua attivita’”.

La Lega nord, ricorda infatti il segretario dell’Emilia, Gianluca Vinci, “si e’ battuta per anni con la sua consigliera Catia Silva per ottenere lo scioglimento. Questa e’ l’ennesima prova che la filastrocca de ‘l’Emilia ha gli anticorpi’, tanto sbandierata dal Pd, non corrisponde in alcun modo alla realta’”. Inoltre, “siamo compiaciuti del fatto che questa sentenza arrivi subito dopo la giornata in ricordo delle vittime di mafia”. Aggiunge infine Catia Silva: “Questa bocciatura conferma che, come sostengo da nove anni, la mafia a Brescello esiste e non come i cittadini possono pensare con i fucili in mano, ma in un modo quasi invisibile all’interno delle amministrazioni. La mafia non e’ un virus che si puo’ combattere con un antibiotico, ma un cancro che si sconfigge solo con la sua morte”. La leghista brescellese, infine, ringrazia il nucleo operativo dei Carabinieri di Reggio Emilia e il tenente colonnello Alessandro Dimichino oltre al nuovo comandante di Brescello Antonio Orfei: “Una persona a cui i cittadini di Brescello possono veramente far riferimento”.

La Mussini contro Rosy Bindi
Sulla vicenda intervengono anche Maria Mussini contro Rosy Bindi. Dopo la sentenza di ieri del Tar laziale sullo scioglimento per mafia di Brescello, nel mirino della parlamentare reggiana, vicepresidente del gruppo misto, finiscono infatti le dichiarazioni della presidente della commissione Antimafia rilasciate nei giorni scorsi alla ‘Gazzetta di Reggio’. “Aemilia e’ un caso nel quale la politica e la pubblica amministrazione c’entrava davvero poco. È soprattutto un caso di corruzione mafiosa tra privati”, ha detto Bindi.

Di diverso avviso Mussini che ribatte: “Anche alla luce di questa nuova sentenza, il giudizio di Bindi che attribuisce Aemilia a un fatto tra privati, esonerando politica e pubblica amministrazione da ogni autocritica e responsabilita’, appare azzardato e frettoloso”.

Infatti “senza comportamenti inconsapevoli, indifferenti o addirittura conniventi, come quelli emersi a Brescello, difficilmente la mafia potrebbe radicarsi cosi’ in profondita’”. Per questo, continua Mussini, “bisogna avere il coraggio di indagare a fondo sia in certi comparti delle amministrazioni, come la gestione degli appalti, sia nelle realta’ legate alla politica, come le cooperative”.

La reggiana e’ un fiume in piena: “Ostacolare questa presa di coscienza con l’ortodossia partitica- aggiunge- significa precludersi la possibilita’ di estirpare questo male alle radici e il nostro territorio non se lo puo’ permettere”. Tuttavia, conclude Mussini, “la sentenza del Tar che legittima lo scioglimento di Brescello segna un precedente importante e un passo avanti nel processo di consapevolezza di cui il nostro territorio necessita, perche’ sancisce inequivocabilmente il ruolo svolto da ‘soggetti grigi’ autori di comportamenti inopportuni, non penalmente perseguibili, ma primo lasciapassare al radicamento mafioso”.

La Ibattici: “Il Pd è con la Brescello che vuole svoltare”
La sentenza sul Comune di Brescello che ha giudicato legittime le motivazioni alla base del suo scioglimento per mafia, “deve rappresentare tuttavia l’inizio dell’emancipazione della comunita’ brescellese dal clima che viene descritto”. Lo afferma Roberta Ibattici, membro dell’esecutivo provinciale del Pd di Reggio Emilia. “Proprio per spezzare quel clima – aggiunge- e’ indispensabile che si arresti la tentazione negazionista di qualcuno. Si lasci alla comunita’ la possibilita’ di rigenerarsi e di rimuovere i lacci e i rapporti orribili che si leggono nella sentenza del Tar. E si inizi a separare il destino della comunita’ da quello dei singoli”. Come Pd, spiega Ibattici, “continueremo a stare a fianco della Brescello che vuole guardare avanti, che non e’ assolutamente ferma come dice qualcuno ma che anzi continua a partecipare attivamente anche ai progetti dell’Unione dei Comuni per migliorare i servizi, e che vuole voltare pagina”. E’ “un percorso duro, per molti brescellesi onesti anche doloroso. Ma basta generare attendismi e dubbi: bisogna riaprire le finestre e cambiare aria”, conclude la dem