Sos di Manghi a Mattarella: “Date a Province risorse per funzionare”

7 gennaio 2017 | 16:39
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Sos di Manghi a Mattarella: “Date a Province risorse per funzionare”

Il presidente della Provincia davanti al capo dello Stato e a Delrio, padre della riforma degli enti locali: “A due anni e mezzo dall’approvazione della legge siamo precipitati in un baratro”

REGGIO EMILIA – Davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e al ministro Graziano Delrio, padre della riforma degli enti locali ed ex sindaco di Reggio, il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Gianmaria Manghi, lancia un appello perche’ gli enti come quello che guida escano dal limbo. “Se la prossimita’ tra lo Stato e le comunita’ e’ fondamentale, anche per generare una credibilita’ massima delle Istituzioni, le articolazioni statali fisicamente piu’ contigue ai cittadini, ovvero le autonomie locali, in particolare i Comuni e le Province, devono essere messe nelle condizioni piu’ idonee per ottemperare incombenze particolarmente delicate, poiche’ inerenti i bisogni e le necessita’ che ogni persona esprime nella quotidianita’”.

E questo, prosegue Manghi, oggi per le Province non e’ cosi’. Proprio oggi, peraltro, la Fp Cgil nazionale, ha detto che “il silenzio che si registra” su questi enti, “e’ metro di misura del baratro nel quale sono precipitate le Province e Citta’ metropolitane, a due anni e mezzo dall’approvazione della legge Delrio (peraltro il ministro delle Infrastrutture, ex sindaco di Reggio, era presente in platea, ndr) e nella indeterminatezza generata dall’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso”.

Se si vogliono rendere “piu’ efficaci e rapide le risposte ai bisogni dei cittadini, in linea con i tempi del mondo contemporaneo, le Province sono un livello sul quale si delinea con maggior urgenza la necessita’ di una riflessione ulteriore e definitive scelte conseguenti”, esorta Manghi da Reggio davanti a Mattarella. Le Province sono enti di secondo livello, ma “s’impone l’esigenza di una ulteriore riflessione su come conciliare questi approdi con la permanenza delle Province nel testo costituzionale, che le riafferma come una articolazione della Repubblica a tutti gli effetti”.

Inoltre, “in un Paese ancora alle prese con gli effetti di una crisi economica che produce non trascurabili risvolti sul piano sociale, vi e’ oltremodo bisogno di un’Italia fondata sulla prossimita’ a chi ha piu’ necessita’, sulla voglia di rialzarsi e ripartire e, dunque, degna del Tricolore, che anche di questi valori e’ emblema”. Detto questo, Manghi insiste sulla necessita’ di “una politica e istituzioni oneste e credibili, che, oltre ad ascoltare i bisogni delle persone, sappiano parlare in particolare ai giovani, generando in loro positivita’ e speranza”.

Un Paese “che non riesce a farsi immediato punto di riferimento per coloro che crescono e si affacciano alla vita, infatti, fatica a generare futuro, rischiando di depotenziare valori ideali, a partire dal senso di comunita’ e dal rispetto dello Stato e delle sue Istituzioni”. Per Manghi bisogna “aiutare i giovani a riscoprire il valore della politica, perche’ e’ attraverso essa e l’impegno a favore della cosa pubblica che si cambia e si migliora il nostro Paese. L’impegno dei nostri giovani, il loro entusiasmo, le loro idee nuove sono fondamentali per quella ripartenza sostanziale e definitiva che da anni stiamo cercando”.

Reggio Emilia, “sulla spinta di una nobile tradizione educativa che continua ad inverarsi nell’attualita’, sta facendo la propria parte, generando percorsi formativi importanti, ma tutto rischia di essere vano se cio’ non si traduce nel compimento di opportunita’ lavorative concrete, sulle quali poter incardinare la costruzione del proprio cammino di vita”, avverte Manghi.