Punto nascite S. Anna, la Lega contro Nicolini

28 gennaio 2017 | 15:55
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Punto nascite S. Anna, la Lega contro Nicolini

Il Carroccio: “Gravi le parole del direttore dell’Ausl. La chiusura di ostetricia sarebbe un duro colpo per la montagna”

REGGIO EMILIA – “Le parole del direttore dell’Ausl di Reggio, Fausto Nicolini, sono molto gravi e gettano nel cestino mesi di battaglie da parte di cittadini ed Enti Locali, raccolte firme (più di 10000 raccolte dal comitato Salviamo le Cicogne) e risoluzioni approvate a livello regionale e provinciale condannando i montanari ad un futuro di parti sulla Strada Statale 63 per raggiungere Reggio Emilia”.

Ci va duro il Vice-Capogruppo della Lega Nord in Regione, Gabriele Delmonte, sulla questione della possibile chiusura del punto nascite dell’Ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne Monti. Fausto Nicolini aveva detto in un’intervista rilasciata ieri alla Gazzetta di Reggio: “Per quel che mi riguarda posso essere d’accordo con la chiusura, ma la presenza di un elicottero h24 è un servizio aggiuntivo e fondamentale per altri reparti”.

Sempre sulla Gazzetta, oggi, precisando il suo pensiero, Nicolini ha aggiunto nel suo lungo intervento: “E’ giusto chiudere il punto nascite di Castelnovo Monti. Rispetto le opinioni di tutti, ma per me, al di là di altre dimensioni valutative e diversi punti di vista , rimane un problema di sicurezza per le gestanti, il neonato e anche per i professionisti”.

“Il direttore – continua l’esponente reggiano del Carroccio – parla di mancanza di sicurezza per le gestanti, ma secondo lui partorire in macchina e percorrere decine di km per andare in città significa migliorare le condizioni delle partorienti?”

“Siamo all’assurdo, la Regione deve mobilitarsi immediatamente e chiedere la proroga dei punti nascite di ospedali in zone disagiate così come fatto dalla Regione Lombardia e salvaguardare tutto l’Appennino” – e conclude ” con tali dichiarazioni però, abbiamo capito dov’era il vero blocco per una soluzione al problema del punto nascite: il direttore Nicolini, non si è mai prestato alla difesa del punto nascite della montagna Reggiana”.

Sulla vicenda intervengono anche Matteo Melato, commissario Provinciale Lega Nord ed Enrico Ferretti segretario della sezione Appennino, che scrivono: “Vogliamo esprimere a nome di tutta la Lega Nord e della nostra sezione dell’Appennino tutto il nostro sdegno su questa vicenda che vede oggi il direttore dell’Ausl Nicolini esprimere la bontà della scelta della chiusura del reparto di ostetricia del capoluogo della montagna. Tutta la Lega Nord vuole esprimere, allo stesso tempo, solidarietà a tutte le future mamme della montagna che saranno costrette a traslocare a Reggio Emilia per veder nascere i propri figli, questo tra mille traversie e con i rischi connessi al caso”.

E aggiungono: “Noi riteniamo che dal punto di vista politico ci siano state tante lacune da parte di chi ha gestito tutta questa vicenda senza comprendere l’importanza, oltre che dal punto di vista sanitario, anche dal punto di vista sociale che ha questa scelta. Noi sosteniamo tutte le mamme e i papà che tengono all’importanza di voler vedere nascere i propri bambini nella propria terra e vicino alla propria casa. Questa scelta porterà ad un ulteriore spopolamento del territorio montano che è già colpito, in questi tempi, da politiche che stanno portando le persone ad abbandonare quei territori. Pensiamo in primis al problema economico e migratorio. I rischi connessi alla sicurezza del trasporto tramite elisoccorso in zone montane sono sotto gli occhi di tutti in questi giorni, non sempre è possibile in montagna effettuare questi trasporti, quindi anche questo dovrebbero far riflettere chi si accollerà la decisione di chiudere il punto nascite. Il modello da seguire è quello della Lombardia che garantisce i presidi nelle zone montane”.