Mafie, Mora: “Anticorpi superati, ora serve antidoto”

20 gennaio 2017 | 18:22
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Mafie, Mora: “Anticorpi superati, ora serve antidoto”

Il segretario: a Brescello fallì la contromanifestazione contro Coffrini

REGGIO EMILIA – Dopo la manifestazione organizzata dai cittadini di Brescello (oggi Comune sciolto per mafia) a sostegno del sindaco Marcello Coffrini, la Cgil di Reggio Emilia tento’, senza successo, di organizzare un evento per stigmatizzare le dichiarazioni del primo cittadino sul boss Francesco Grande Aracri.

Il retroscena lo racconta il numero uno della Camera del Lavoro provinciale, Guido Mora, durante un convegno dedicato, tra l’altro, all’analisi del processo Aemilia. Mora afferma che “l’accettazione sociale della ‘ndrangheta e’ un campanello di allarme per un sindacato come la Cgil, ma dobbiamo prendere atto che non siamo riusciti a mettere in campo tutte le azioni come nel caso di Brescello, dove abbiamo provato a fare una contromanifestazione, ma non ci siamo riusciti”.

Per il segretario pero’ anche i partiti, “che forse in quella realta’ qualche elemento di voto di scambio alle elezioni potevano averlo avuto”, dovevano impegnarsi di piu’. Ad un anno dall’avvio del processo Aemilia, Mora ritiene pero’ “fuorviante il discorso sugli anticorpi. Bisogna invece trovare un antidoto e a questa responsabilita’ vanno tutti richiamati”.

Il segretario generale della Cisl Emilia Centrale, William Ballotta, plaude alla decisione del presidente del collegio giudicante del processo Aemilia a Reggio, Francesco Caruso, che ha respinto l’istanza presentata dagli imputati affinche’ le udienze contro le infiltrazioni ‘ndranghetiste venissero tenute a porte chiuse, per tenere lontani dall”aula giornalisti e scolaresche.

“Esprimo piena solidarieta’ agli operatori dei mezzi di informazione di Modena e Reggio, vero obiettivo della richiesta di far chiudere le porte del dibattimento sul processo Aemilia”, dichiara Ballotta, ricordando che “come sindacato proponiamo nuove azioni concrete sul territorio per diffondere la cultura della legalita’ e il diritto all’informazione sia tra gli adulti che tra i ragazzi. Lo vorremmo fare insieme alle istituzioni, al mondo del lavoro e alle scuole”.

Per questo “la decisione del Tribunale reggiano rafforza il nostro impegno”, conclude il segretario generale della Cisl Emilia Centrale.