M5s, Farage detta le condizioni per il rientro nel gruppo Efdd

10 gennaio 2017 | 18:52
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M5s, Farage detta le condizioni per il rientro nel gruppo Efdd

Telefonata con il leader del movimento prima dell’incontro con i 17 eurodeputati pentastellati. “Tutte le divergenze – dice Farage – chiarite in maniera amichevole”

REGGIO EMILIA – E’ stata una conference call tra Nigel Farage, Beppe Grillo e Davide Casaleggio attorno alle 14 di oggi a garantire la permanenza della pattuglia degli europarlamentari. Lo indicano fonti interne al gruppo Efdd, specificando che lo scambio tra Grillo e Farage ha avuto toni anche “umoristici”, ma nella sostanza il leader dell’Ukip ha dettato tre condizioni, chiedendo la conferma dell’intenzione di proporre un referendum sull’euro, ma soprattutto l’esclusione di David Borrelli dal ruolo di copresidente del gruppo, nonché il non rinnovo a febbraio del contratto per il funzionario M5S che ha partecipato alla trattativa per approdare nel gruppo liberale ed europeista dell’Alde.

Dopo la conference call, Nigel Farage ha dato il via alla riunione del gruppo con una battuta: “Da quando ho incontrato la prima volta Grillo sapevo che il nostro matrimonio sarebbe durato poco, ma non pensavo così poco..”. Al termine della riunione, durata un paio d’ore, lo stesso Farage ha sancito la ricomposizione del connubio: “Sono contento che ogni differenza tra il movimento di Beppe Grillo e me si sia risolto in maniera amichevole”, dettava in una nota in cui le condizioni dettate sono state indicate come “cambi amministrativi”.

Traducendo, il britannico avrebbe chiesto – secondo le fonti – la testa di David Borrelli entro martedì prossimo e del funzionario trevigiano entro febbraio, quando non gli dovrà essere rinnovato il contratto. Altra vittima indiretta del rientro a casa EFDD è Fabio Massimo Castaldo, da due anni e mezzo candidato alla Vicepresidenza del Parlamento Ue e che oggi durante la riunione ha annunciato che non si ripresenterà alla prestigiosa carica. Anche Piernicola Pedicini, candidato del gruppo alla Presidenza del Parlamento, non si presenterà alla corsa per la poltrona che è stata di Schulz.

Prima e dopo la riunione del gruppo Efdd, i parlamentari grillini hanno avuto diversi momenti di confronto durante i quali è emerso che dopo il fallimento del passaggio all’Alde restavano solo due opzioni: restare con Farage o consegnarsi all’irrilevanza passando tra i ‘non iscritti’. Nella riunione col gruppo, a quanto si apprende, almeno un paio di eurodeputati pentastellati, Dario Tamburrano e Marco Valli, hanno espresso il loro disappunto per la conduzione del mancato traghettamento nell’Alde.

L’uscita formale dei 17 eurodeputati del M5S dal gruppo EFDD avrebbe comportato per i grillini la perdita di personale (circa una ventina di funzionari di gruppo), l’esclusione dell’accesso alle cariche nelle Commissioni parlamentari e il potere di influenza sui principali dossier. Al tempo stesso la fuoriuscita dei pentastellati avrebbe messo a serio repentaglio l’esistenza stessa del gruppo Efdd, attualmente composto da 44 parlamentari. Senza i 17 italiani, ne sarebbero rimasti solo 27: appena due più del limite minimo di 25 (in rappresentanza di sette diverse nazionalità) ammesso nel Parlamento europeo per la costituzione di un gruppo parlamentare.