“Iren, contratti disdettati: i sindaci che fanno?”

3 gennaio 2017 | 10:59
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“Iren, contratti disdettati: i sindaci che fanno?”

Fantuzzi: “I primi cittadini facciano sentire la propria flebile voce. Basta decisioni arroganti e imposte da un management che non risponde ai propri soci”

REGGIO EMILIA – Chi decide in Iren? I sindaci facciano sentire la propria flebile voce. Basta decisioni arroganti e imposte da un management che non risponde ai propri soci. La scelta unilaterale di non riconoscere più le attuali tipologie contrattuali è gravissima e senza precedenti. I Piccoli azionisti sono dalla parte dei lavoratori, nell’interesse del gruppo.

Iren è una multiservizi a maggioranza pubblica dove i soci sindaci, invece di indicare all’azienda la propria missione, ne devono prendere atto contro l’interesse di chi dovrebbero rappresentare. Quali interessi dunque si tutelano con queste scelte arroganti? Si vogliono realmente adeguare i costi a livelli di fatturato non più raggiungibili e a oneri finanziari fuori controllo?

Da tempo i piccoli azionisti propongono, per i premi di rendimento ai manager, parametri più stringenti e legati a obiettivi di riduzione del pesantissimo indebitamento e che misurino tangibilmente le ricadute sui territori: l’attuale relazione sulle remunerazioni ha incrementato gli emolumenti di oltre 1,6 milioni per i prossimi quattro anni senza alcun valido motivo.

Inoltre, si portino immediatamente le sponsorizzazioni dagli attuali 6,7 milioni (oltre 4 volte Hera) a massimi 1,5 milioni e siano resi pubblici i criteri di scelta delle realtà cui sono rivolte. I Piccoli azionisti sono a fianco dei lavoratori e chiedono al sindaco di Reggio Emilia, in qualità di coordinatore del Patto, di incontrarli al più presto.

Gli investimenti scellerati del passato non ricadano su chi presta il proprio impegno con dedizione e competenza.