Dieselgate, Berlino-Roma: duello su Fca

15 gennaio 2017 | 19:05
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Dieselgate, Berlino-Roma: duello su Fca

Il ministro dei Trasporti Dobrindt: le autorità italiane sanno dei nostri dubbi, nessuna risposta da mesi. Il ministro Calenda risponde: “Si occupi di Volkswagen”

REGGIO EMILIA – Scontro Berlino-Roma su Fca sotto accusa per le emissioni. “Le autorità italiane sapevano da mesi che Fca, nell’opinione dei nostri esperti, usava dispositivi di spegnimento illegali”, accusa in una intervista alla Bild on Sonntag riportata da Bloomeberg il ministro dei trasporti tedesco Alexander Dobrindt, riferendosi all’ipotesi di un uso di software irregolari per i test. Replica il ministro per lo Sviluppo, Roberto Calenda: “Si occupi di Volkswagen’

Dobrindt sottolinea che Fca si è “rifiutata di chiarire” e che la commissione Ue “deve conseguentemente garantire il richiamo” di alcuni modelli.

Al ministro tedesco risponde indirettamente, in una intervista al Corriere della Sera, il ministro dei Trasporti italiano Graziano Delrio, assicurando che in Italia non c’è alcuna “sudditanza” nei confronti delle case automobilistiche e che “sulle emissioni siamo severi e trasparenti”.

Non bisogna, spiega, fare “confusione. Ci sono dei dispositivi, i cosiddetti defeat device, che truccano i dati perché riconoscono il momento in cui la macchina viene messa sui rulli per il controllo. Sono quelli che avrebbe usato Volkswagen e sono vietati. Poi ci sono altri dispositivi che servono a proteggere il motore ed entrano in funzione a certe condizioni, con temperature alte ad esempio, o dopo un lungo periodo di funzionamento. Sono quelli per i quali sono stati chiesti chiarimenti a Fca. Ma sono leciti”.

Calenda, Berlino? Si occupi di Volkswagen
“Berlino, se si occupa di Volkswagen, non fa un soldo di danno”. Così il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda a margine della registrazione di ‘Faccia a faccia’ condotto da Giovanni Minoli in onda stasera su La7, a proposito della richiesta tedesca di un’intervento della Commissione Ue su Fca. Circa il caso di Fiat Chrysler Aurtomobiles con le autorità americane, il ministro ha sottolineato che “le agenzie Usa di solito sono abbastanza indipendenti. Ma ora non so, bisogna vedere le carte”.