Vecchi e Manghi: “Almeno la gente torna al voto”

5 dicembre 2016 | 18:12
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Vecchi e Manghi: “Almeno la gente torna al voto”

Il sindaco di Reggio: “Ora il Pd lavori per ricucire”. Il presidente della Provincia: “Ora non cadere nella rincorsa ai populismi”

REGGIO EMILIA – “Sarebbe un errore fermare le lancette dell’orologio al 4 dicembre. Le nostre comunita’ richiedono a tutti, istituzioni in testa, che il lavoro continui per affrontare le sfide aperte, nel segno della democrazia, della competenza per risolvere i problemi in campo, della passione civile, dell’impegno condiviso attorno all’idea di amore per l’Italia e di voglia di misurarsi senza paure con le sollecitazioni che il contesto internazionale ci pone ogni giorno”.

Lo dice il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, sostenitore del si’, commentando il voto sulla riforma costituzionale di domenica. “Reggio Emilia – osserva il primo cittadino – e’ stata una delle citta’ in cui ha prevalso il si’, segno che nelle nostre comunita’ la propensione al cambiamento e alla semplificazione del quadro politico, nel solco della tradizione del riformismo emiliano, ha raccolto i maggiori consensi”.

Peraltro, ammette il sindaco, “non v’e’ dubbio che complessivamente in Italia la nostra comunita’ politica esca divisa e lacerata da questa prova”. Quindi “c’e’ bisogno di un lavoro per ricucire le divisioni, per tornare a riunire un popolo. Va fatto con chiarezza e lealta’ da parte di tutti, confrontandosi in modo franco sull’idea di progresso che abbiamo in mente, con senso di responsabilita’, tenendo assieme i nostri punti di riferimento tradizionali ma senza paura di innovare: rispetto alle idee di eguaglianza, di giustizia, di cittadinanza e di liberta’”.

Per Vecchi, “lo possono e lo devono fare i sindaci ma lo deve fare, piu’ in generale, tutto l’ambito largo del Pd, del popolo democratico, i mondi ad esso vicini culturalmente, per storia e per affinita’ valoriali. Questa strada va percorsa assieme”. Infatti, rimarca il sindaco, “i nostri valori, il nostro modo di intendere le riforme, il modo in cui si sta insieme sono tutti temi su cui occorre continuare a dialogare e a fare lo sforzo di trovare la sintesi piu’ alta e al tempo stesso vicina e comprensibile alle istanze dei cittadini.

In positivo, Vecchi sottolinea inoltre: “Quella di ieri e’ stata una giornata storica di protagonismo democratico del popolo italiano e ancora di piu’ reggiano: il risveglio della partecipazione al voto, con percentuali molto elevate, e” un fatto positivo”. Ora, dice Vecchi “l’Italia ha davanti a se’ alcuni passaggi fondamentali: approvare la legge di stabilita’ e cambiare la legge elettorale in primis. Auspico che la coalizione del no sappia assumersi la responsabilita’ della proposta per una iniziativa della riforma. Il Paese ha bisogno di percorsi chiari e credibili, anche davanti al contesto internazionale, affinche’ possa completare quel cammino di uscita dalla crisi nel quale e’ entrato a seguito degli sconvolgimenti globali del 2008”.

Infine il sindaco elogia Matteo Renzi: “La vittoria del no al referendum e’ stata netta e il presidente del Consiglio ha compiuto un atto che gli rende onore, nel rimettere il proprio mandato al Capo dello Stato, con un discorso apprezzabile ed importante che ha preso le proprie mosse dal responso delle urne, che e” stato rispettato. La politica e’ fatta di successi e sconfitte. In entrambi i casi serve il coraggio e l’umilta’ di capire che cosa e’ accaduto, come condizione per andare avanti”.

Manghi: “Almeno la gente torna a votare”
Ha sostenuto la riforma costituzionale e prende atto dell’esito del referendum. Ma Giammaria Manghi, presidente della Provincia di Reggio Emilia, legge in positivo l’altissima affluenza registrata alle urne, quasi il 77%, “che ha finalmente interrotto quella disaffezione diffusa che ha contraddistinto le ultime tornate elettorali”.

Dice infatti Manghi: “Ho creduto, e continuo a credere fermamente, nelle ragioni del si’ e mi sono speso con convinzione per l’approvazione referendaria di questa ulteriore e importante riforma avviata dal governo Renzi. Ma, piu’ ancora, credo nei valori di democrazia che la Resistenza ci ha regalato”. Per questo “pur non negando il dispiacere per un esito referendario che va comunque rispettato e, soprattutto, le preoccupazioni per le conseguenze che tale risultato potrebbe produrre sulla situazione italiana – aggiunge il presidente – non posso che accogliere con positivita’ l’altissima affluenza alle urne che ha finalmente interrotto  quella disaffezione diffusa che ha contraddistinto le ultime tornate elettorali”.

Continua Manghi: “Riavvicinare gli italiani al voto, alla passione politica, a un impegno comune per il nostro Paese, credo possa essere considerato l’ultimo obiettivo comunque ottenuto dal governo Renzi. Al presidente del Consiglio e ai suoi collaboratori, a partire dal nostro concittadino Graziano Delrio va dunque un sentito ringraziamento per quanto fatto in questi mille giorni e per il modo e lo stile, anche questi estremamente ”riformatori” ed inediti, con i quali hanno accolto l’esito referendario”. E sperando che l’Italia non ceda ora “populismi e demagogie, nell’indispensabile cammino di riforme e di ammodernamento che e’ stato avviato”.