Drag queen uccisa, anche reggiani tra i clienti da interrogare

31 dicembre 2016 | 15:20
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Drag queen uccisa, anche reggiani tra i clienti da interrogare
Drag queen uccisa, anche reggiani tra i clienti da interrogare
Drag queen uccisa, anche reggiani tra i clienti da interrogare

Le indagini sul duplice omicidio del casolare a luci rosse. Si allarga il giro delle persone che dovranno essere ascoltate dopo il santilariese fidanzato di “Kelly” e l’ex della argentina

SANT’ILARIO D’ENZA (Reggio Emilia) – Proseguono senza sosta le indagini sul duplice omicidio di San Prospero di Parma. Saranno decine le persone che dovranno essere sentite dagli inquirenti per risalire al responsabile (o ai responsabili) dell’assassinio di Luca Manici, travestito parmigiano di 47 anni noto con il soprannome di  “Kelly”, e della barista argentina Gabriela Altamirano, 45 anni, residente a Salsomaggiore

Terme (Parma). Oltre al ventenne di Sant’Ilario che da qualche tempo sarebbe stato il “fidanzato” di Kelly, verranno ascoltati i frequentatori del casolare di via Angelica, sulle sponde parmensi dell’Enza a poche decine di metri in linea d’aria dal reggiano, dove Manici come “drag queen” aveva aperto il locale privato “Angelica Vip Club”, meta di scambisti amanti delle orge e abituale ritrovo di persone in cerca di sesso estremo. I clienti più assidui sono già stati ascoltati, ma si sta allargando il giro: anche a reggiani. Sarà forse l’indagine classica fatta di deduzioni e colloqui a portare alla soluzione del caso, più che il ricorso agli strumenti scientifici: non sarà facile trovare indizi chiari in un locale dove così tante persone possono avere lasciato proprie tracce di Dna, oggetti e impronte digitali.

In attesa degli esiti degli esami autoptici, di certo è stato appurato che il duplice delitto sarebbe stato commesso il pomeriggio di Natale, al più tardi all’alba di Santo Stefano. Manici sarebbe stato ucciso con diverse coltellate, Altamirano sia con colpi di coltello che mediante strangolamento. I corpi sono stati ritrovati in due zone differenti del club, circostanza che non fa escludere a priori la presenza di più di un assassino.

Il giovane santilariese (che frequentava con assiduità il club e accedeva alla parte degli alloggi di Manici, vietata al pubblico) non è l’unico uomo sentito con attenzione da inquirenti. Anche il parmigiano Samuele T. – ristoratore nell’Appennino parmense – è stato ascoltato a lungo. Si tratta dell’ex della argentina, con la quale aveva anche girato locali per scambisti (per motivi non solo di piacere, ma anche economici), e che per primo ha dato l’allarme non sentendo da ore la donna.

Tra i conoscenti si racconta che Manici (che non aveva mai fatto ricorso alla chirurgia plastica e a cure ormonali) era stanco di essere una “regina della notte”: sognava di togliere i tacchi a spillo e di trasformare il casolare (comprato tre anno fa) in una risto-discoteca normale. Ma nell’ambiente in cui continuava a lavorare, fatto di esagerazioni e segretezza, avrebbe avuto svariati nemici. Anche se non si esclude la pista passionale, è anche tra loro che gli inquirenti stanno scavando in questo ultimo scorcio di 2016.