San Polo, fermati in auto con due etti di marijuana

16 dicembre 2016 | 14:44
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San Polo, fermati in auto con due etti di marijuana

I carabinieri hanno arrestato un parrucchiere 25enne e la compagna 21enne, barista

SAN POLO (Reggio Emilia) – I carabinieri hanno arrestato un parrucchiere 25enne e la compagna 21enne, barista, Alex Ricco’ e Denise Mele, entrambi domiciliati a San Polo d’Enza, per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. I due questa mattina sono comparsi davanti al tribunale di Reggio e, dopo la convalida dell’arresto, l’uomo è finito agli arresti domiciliari e la compagna è stata sottoposta all’obbligo di dimora.

L’indagine ha preso avvio a seguito di mirati approfondimenti investigativi svolti su un 36enne di origini marocchine arrestato per spaccio di stupefacenti lo scorso 2 dicembre che, sebbene sottoposto all’obbligo di dimora, aveva continuato a spacciare stupefacenti tanto che lo scorso 12 dicembre era stato denunciato alla Procura reggiana dopo essere stato trovato in possesso di alcuni grammi di marijuana.

Visto che non poteva uscire dal paese, come si procurava lo stupefacente? E’ cosi che i carabinieri di San Polo d’Enza hanno rivolto le loro attenzioni su una coppia di vicini di casa dato che l’uomo aveva precedenti di polizia specifici per droga. La coppia è stata seguita per qualche giorno dai carabinieri fino a che, l’altra sera, i due di rientro con l’auto da Reggio, sono stati fermati dai militari e sottoposti a un controllo.

Durante le procedure di identificazione e di controllo dei documenti di guida e di circolazione dell’automobile i due hanno manifestato un ingiustificato nervosismo che ha insospettito i carabinieri che hanno ispezionato l’auto dove hanno trovato sei confezioni che contenevano 167 grammi di marijuana.

A casa del giovane i militari hanno trovato alcuni grammi della stessa sostanza che sono stati sequestrati insieme a un migliaio di euro in contanti provento dell’illecita attività e a due cellulari utilizzati per i contati con i clienti. Negli uffici della caserma di San Polo l’analisi di un cellulare ha portato a rinvenire messaggi di testo e audio inviati sull’applicativo messenger che rimandavano in maniera inequivocabile all’illecita attività di compravendita di stupefacenti.