Il rugby Reggio: “La Fondazione dello sport si vergogni”

12 ottobre 2016 | 12:02
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Il rugby Reggio: “La Fondazione dello sport si vergogni”

La società interviene sulla vicenda del Mirabello: “A Reggio ci sono due discipline sportive, il rugby e il football americano che sono bandite dal principale impianto sportivo pubblico della città. Il sindaco smetta di assecondarli e apra una nuova stagione per la Fondazione”

REGGIO EMILIA – “Massimo rispetto per la decisione dei giudici del Tar di Parma: sentenza alla mano, i nostri legali valuteranno il da farsi, non escludendo sin da ora la richiesta di ulteriori valutazioni. Per il resto, la parola che ci viene spontanea leggendo la sequela di offese contenute nello sproloquio della Fondazione dello Sport è una sola: “Vergogna”.

Il livore che emerge dalla nota della Fondazione non è degno di un’istituzione pubblica, tanto più a Reggio Emilia. Rugby Reggio non ha mai calunniato nessuno, non ha mai posto in contrapposizione tra loro le discipline sportive, né ha mai avuto risentimento verso il calcio femminile con cui ha sempre inteso collaborare. Semmai è il contrario.

Ad oggi il calcio femminile non può giocare al Mirabello a causa del cattivo stato del manto erboso dopo i lavori di manutenzione straordinaria commissionati direttamente dalla Fondazione che ha voluto intervenire direttamente anziché affidarsi agli esperti del gestore dell’impianto.  Anche questo è un danno economico per il nostro club che, come aggiudicatario della gestione del Mirabello, da quasi due mesi ha l’impianto bloccato e non può ospitare alcuna manifestazione sportiva che ne facesse richiesta.

Prima di presentare ricorso al TAR, abbiamo chiesto un incontro con i vertici della Fondazione, abbiamo espresso il nostro disagio per quella che anche oggi continua ad apparirci una disparità di trattamento del rugby e del football americano rispetto ad altre discipline sportive (perché non è stato escluso il motocross o l’ippica o altri sport?). La realtà è un’altra: a Reggio Emilia ci sono due discipline sportive, il rugby e il football americano che sono bandite dal principale impianto sportivo pubblico della città. Se il bando per la gestione del Mirabello avesse escluso lo sport femminile, siamo sicuri che a quest’ora ci sarebbero fior fiore di interpellanze in consiglio comunale, forse addirittura in Parlamento.

Ma i nostri giocatori, come quelli del football americano, valgono meno perché sono maschi?

Ma ciò che ci offende di più e che rifiutiamo in toto è la visione secondo la quale Rugby Reggio sarebbe in contrapposizione con il principio di equità tra le diverse discipline sportive portato avanti – aggiungiamo noi, solo a parole – dalla Fondazione. Rifiutiamo qualsiasi lezione in questo senso dalla presidenza della Fondazione il cui modo di agire non favorisce certo la collaborazione tra Istituzione e società sportive. E siamo sicuri di non essere i soli a pensarlo, anzi siamo abbastanza certi che questo pensiero sia condiviso dalla maggioranza delle realtà sportive reggiane che svolgono una funzione sociale e trovano nella Fondazione non un sostegno ma un ostacolo.

Da anni Rugby Reggio collabora attivamente con tante realtà sportive e sociali della città. Svolgiamo attività 365 giorni all’anno dando una risposta d’estate a tante famiglie reggiane. Le nostre attività sportive raccolgono un crescente consenso per ciò che si fa in campo e per l’ambiente in cui facciamo crescere i 250 bambini e ragazzi, dai 4 ai 18 anni. Collaboriamo con i servizi sociali e con le Farmacie per le disabilità. Non abbiamo mai lavorato solo con l’alto livello: la nostra prima squadra è in gran parte il risultato del lavoro che facciamo con i giovani, non a caso in rosa ci sono diversi ragazzi del vivaio giovanile.

Facciamo tutto in un impianto che da tempo fatica a contenerci e su cui la Pubblica Amministrazione ha investito qualcosa più di dieci anni fa in un progetto di co-partecipazione, non esclusivamente a carico del pubblico: il nostro manto erboso è tra i più belli della città, a costo di un attento e quotidiano lavoro di manutenzione nonostante la Fondazione non abbia mai installato un impianto di irrigazione.

Non abbiamo l’impianto di illuminazione, fatto che rende inutilizzabile il campo in erba per diverse ore al giorno da ottobre a marzo riducendo le attività a un solo campo. Tutte cose che abbiamo sempre fatto presente alla Fondazione, con educazione e garbo, nel nostro stile. Senza alcun risultato. Concludiamo senza citazioni letterarie che evidenziano da sole il livello dei nostri interlocutori, ma con un auspicio: che il sindaco, titolare anche della delega dello sport del Comune di Reggio Emilia smetta di assecondare involontariamente questa visione distorta delle cose e acceleri la pubblicazione del bando per la sostituzione dei membri del Consiglio di Gestione aprendo così una nuova stagione per la Fondazione, auspicando che si ricrei un rapporto costruttivo tra chi, con mille sacrifici, porta in campo centinaia di ragazzi e ragazzini e chi è preposto a creare le condizioni perché ciò possa avvenire”.