Il mestiere più antico del mondo ora si insegna con l’auricolare: due arresti

10 ottobre 2016 | 13:36
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In manette una 26enne e un 27enne rumeni. Quest’ultimo teleguidava una 18enne mentre faceva sesso con i clienti sulla strada a Pieve Modolena. Sequestrati 20mila euro

REGGIO EMILIA – “Ci sono scimmie?”. Così lo sfruttatore chiamava le giovani prostitute che avviava alla professione più antica del mondo. Fra queste una giovanissima rumena che prendeva ordini direttamente da lui, teleguidata con un auricolare, mentre era con i clienti. Chi era con la giovane pensava di fare sesso con lei ma, in realtà, era come se lo facesse con lo sfruttatore dato che era lui dirgli cosa doveva fare e come comportarsi con le persone con cui si prostituiva anche perché la ragazza, appena diciottenne, parlava male l’italiano.

Le indagini della questura hanno messo fine allo sfruttamento della ragazza e hanno portato all’arresto sabato sera, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di due suoi connazionali, la 26enne Alexandra Closca e del suo fidanzato, Adrian Brajna, 27 anni (quest’ultimo è stato accusato anche dello sfruttamento della Closka).

La ragazza si prostituiva nella zona di Pieve Modolena e Cella. Dalle indagini è emersa una storia tristissima. La giovane aveva avuto, a 15 anni nel suo paese in Romania, Orsova, un figlio dal fratello della Closca. Da gennaio di quest’anno era arrivata in Italia e, per mantenere la sua famiglia, si prostituiva sfruttata dalla cognata che era durissima con lei: la istruiva sui rudimenti della “professione” e la picchiava pur di mandarla sulla strada.

Il ruolo del “buono” era ad appannaggio del fidanzato, Adrian, che la accompanava sulla strada e, grazie a un auricolare indossato dalla ragazza, la istruiva in diretta su cosa doveva fare per avere successo con i clienti. Le indagini sono iniziate quando una volante della squadra mobile ha trovato la giovanissima che si prostituiva sulla Via Emilia. Dalle sue risposte, molto approssimative, hanno capito che la giovanissima era sfruttata e hanno iniziato ad indagare.

Soprattutto grazie alle intercettazioni, è uscita fuori una storia terribile. La ragazza era praticamente segregata in casa e veniva obbligata a prostituirsi tutti i giorni. Le indagini sono state seguite dai sostituti procuratori Maria Rita Pantani e Piera Giannusa e l’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip Bentivoglio. Sabato sera sono scattate le manette e i due sfruttatori sono stati arrestati proprio mentre Adrian Brajna portava la ragazza a prostituirsi. Alla coppia sono stati sequestrati ben 20mila euro frutto dell’attività di prostituzione. Dalle intercettazioni, poi, è emerso un vero e proprio manuale dello sfruttamento che ha svelato i retroscena di come vengono addestrate le giovani prostitute.

Alla diciottenne, che non ha ancora ben compreso, a quanto pare di essere stata sfruttata, è stato proposto di entrare in un progetto di recupero, ma non ha accettato e di lei si sono perse le tracce. Potrebbe essere tornata in Romania. Il questore, Isabella Fusiello, presente alla conferenza stampa questa mattina, incontrerà proprio oggi pomeriggio il Comitato di cittadini di Pieve Modolena che, da tempo, si batte contro la prostituzione in questa zona della città. “Vorrei rassicurarli – ha detto – sul fatto che la nostra attività non si concentra solo sulla prevenzione, ma anche sulla repressione come stanno a testimoniare questi arresti”.