Guatteri e Bellentani: “Il Comune non vuole salvare le fiere”

28 ottobre 2016 | 18:38
Share0
Guatteri e Bellentani: “Il Comune non vuole salvare le fiere”

Il consigliere pentastellato: “L’unica idea che esiste è venderle a trattativa privata”. Il civico: “Qual è la vera volontà politica?”

REGGIO EMILIA – Il Comune di Reggio non vuole salvare le Fiere che, alla fine del concordato, nel 2018 verranno liquidate. E’ in estrema sintesi il commento della consigliere del M5s Alessandra Guatteri sulla situazione dell’ente, affrontata ieri in municipio in commissione Bilancio. Ma anche il consigliere Civico Cesare Bellentani ha molti dubbi in proposito.

“Quello che e’ emerso e’ l’assoluta mancanza di volonta’ e di idee da parte dell’attuale amministrazione cittadina a marchio Pd”, afferma Guatteri. Infatti l’area, di grande valore per la sua posizione intermedia tra l’autostrada e la stazione Mediopadana, “potrebbe portare, se ben utilizzata, enormi vantaggi alla citta’”.

Invece, prosegue la consigliera, “l’unica idea che ha il Pd su un capitale del genere, che al momento appartiene per i due terzi ad enti pubblici, cioe’ a noi, e’ quello di venderlo mediante trattativa privata, lasciandolo nel 2018 a qualche investitore privato, che ne usufruisca come meglio creda”.

A non convincere la pentastellata poi, anche la motivazione che il liquidatore civile ha fornito sull”impossibilita’ di un salvataggio dell’ente con risorse pubbliche. “Ci e’ stato spiegato – evidenzia Guatteri – che questo concordato preventivo prevede una restituzione dei debiti al 100%. Inoltre, se si vende tutto il patrimonio immobiliare ai prezzi previsti, come da piano, Comune e Provincia dovrebbero portare a casa dei soldi. Quindi se si rinegoziasse il debito e si chiudesse con introiti minori, si potrebbe configurare un danno erariale”.

Che “combinazione sfortunata – conclude Guatteri – sembra costruita ad hoc. Il che si traduce nel fatto che nessuno ha interesse a cercare una via d’uscita”.

Il consigliere Civico Bellentani: “Qual è la vera volontà politica?”
Sulla vicenda interviene anche il consigliere civico Cesare Bellentani che scrive: “Il liquidatore ci ha rassicurati sul fatto che, durante la liquidazione, non solo perseguirà l’obiettivo primario, ovvero la soddisfazione del ceto creditorio, ma anche quello altrettanto importante del bene della città. Ora, le Fiere di Reggio, soprattutto con l’avvento della stazione Mediopadana, portano un indotto importantissimo al nostro territorio. Il liquidatore ci ha anche detto, con la conferma dell’assessore Notari, che si tratta di un concordato anomalo, che si concluderà con il pagamento del 100% dei creditori non solo privilegiati, ma pure chirografari, e che probabilmente (e qui c’è l’anomalia più grande) anche i soci di capitale riceveranno qualcosa”.

Continua Bellentani: “Ci siamo posti diversi interrogativi: siamo sicuri che la fine delle fiere di Reggio (il concordato scadrà al 31/12/2018) potrà portare forse a una rinascita delle fiere stesse, oppure si sta davvero andando verso la fine? Ricordiamo che la fiera del cavallo, che ha già preso la strada di Cremona, portò nell’ultima manifestazione 70.000 visitatori. Se la crisi è solo finanziaria e non patrimoniale, e se ci fosse la volontà politica, non si riuscirebbe a salvare le fiere, con l’evidente beneficio per l’economia del territorio? Ricordiamo che non si tratta solo dei 4 lavoratori dipendenti, ma di un migliaio di persone che si stimano traggano beneficio dall’esistenza delle fiere a Reggio. Non è il caso di fare luce su una scelta scellerata compiuta cinque anni fa, come è stato compiere una fusione tragica, in cui la società immobiliare ha travolto sotto il peso dei suoi debiti l’ente fiera? Perché si deve sempre passare sotto silenzio errori che paga tutta la città?”.

Conclude Bellentani: “A questo proposito ci è stato risposto che in ogni modo se fosse morta la società immobiliare anche l’ente fiera ne avrebbe sofferto. A nostro parere sarebbe cambiato solo il padrone di casa. Ma qual è la vera volontà politica? quella di salvare, oppure hanno già ben chiaro ciò che accadrà, ma non si può dire?”.