Già 700 migranti via da Calais, cominciato lo sgombero

24 ottobre 2016 | 18:29
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Già 700 migranti via da Calais, cominciato lo sgombero

L’evacuazione del campo durerà circa una settimana. A Lesbo migranti assaltano e incendiano un centro Ue

REGGIO EMILIA – E’ in corso dall’alba lo sgombero della ‘Giungla’ di Calais. Alle 6,15 circa sono giunti i primi autobus nell’insediamento nel nord della Francia dove vivono da 18 mesi fra i 6.400 e gli 8.300 migranti. “Tutto si sta svolgendo normalmente, in modo organizzato e metodico”, ha detto il prefetto del Nord-Pas-de-Calais, Fabienne Buccio, intervistata da BFM-TV. Per ora, ha aggiunto la Buccio, sono partiti “17 pullman con 711 migranti a bordo. Altri tre bus stanno per partire”.

Il quotidiano Le Figaro scrive che 1.250 poliziotti sono stati mobilitati per garantire la sicurezza durante l’evacuazione, che secondo le previsioni dovrebbe durare una settimana. I residenti dei comuni che dovranno accoglierli – Allex, Saint-Denis-de Cabanne, San Brevin, sono quelli citati dal giornale – hanno protestato in tutto il Paese contro il loro arrivo. Ma non tutti vogliono rimanere in Francia. Come Ehsan, un afgano di 20 anni, scrive la corrispondente del Guardian, che sta per partire per l’Italia.

Msf: sgombero inevitabile ma non risolve
Mentre è in corso lo sgombero di oltre 6.000 persone dalla cosiddetta Giungla di Calais, Medici Senza Frontiere – che lavora nella Giumngla dall’inizio dell’emergenza – esprime preoccupazione per le persone più vulnerabili, i minori non accompagnati e quanti tenteranno ancora la traversata o vivranno in condizioni di precarietà nei prossimi mesi.

“Lo smantellamento di Calais era inevitabile – afferma Loris De Filippi, presidente di Msf – non era pensabile in un paese come la Francia che migliaia di persone, tra cui centinaia di minori non accompagnati, venissero lasciate per anni a vivere in condizioni così indegne e pericolose. Ma lo sgombero non risolverà la situazione delle persone, di cui molte in fuga da conflitti e regimi autoritari, che cercano disperatamente di raggiungere l’Inghilterra per riunirsi alle proprie famiglie e che continueranno a tentare la traversata. E siamo preoccupati per tutte le persone che si costruiranno ripari di fortuna in altri siti nel nord della Francia, in una regione dove la temperatura invernale scende molto al di sotto dello zero”.

Una preoccupazione specifica riguarda i minori. Msf riporta un censimento dell’organizzazione francese Ftda del 12 ottobre, secondo il quale nel campo di Calais vi erano 1.291 minori non accompagnati, in media tra i 14 e i 18 anni (il più giovane 6 anni), che rimarranno a Calais finché non verrà accertata la loro situazione.

A Lesbo i migranti danno fuoco a una struttura Ue
A Lesbo decine di migranti hanno attaccato e dato fuoco ad una struttura Ue che gestisce le domande di asilo sull’isola greca. La rabbia è esplosa durante una protesta per i ritardi con cui vengono gestite le domande. La polizia ha detto che circa 70 persone, in maggioranza pakistani e bengalesi, hanno prima lanciato pietre e poi hanno appiccato il fuoco a parte della struttura del campo Moria. Nessuno è rimasto ferito ma tre prefabbricati sono seriamente danneggiati. Ventidue migranti sono stati arrestati. Anche il centro di accoglienza e orientamento di Loubeyrat, nel dipartimento francese del Puy-de-Dome, destinato ad accogliere una parte dei migranti evacuati dalla tendopoli di Calais, è stato colpito questa notte da un tentativo di incendio doloso:. L’edificio era vuoto in quel momento e i pompieri sono intervenuti rapidamente.