Referendum, Lega e M5S contro Renzi

9 settembre 2016 | 16:20
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Referendum, Lega e M5S contro Renzi

La Spadoni e Melato attaccano il premier e segretario del Pd che ieri era a Reggio

REGGIO EMILIA – L’arrivo di Renzi a Reggio Emilia scatena le critiche di Movimento Cinque Stelle e Lega Nord soprattutto relativamente al referendum. La deputata Spadoni (M5S) scrive: “Di nuovo Renzi a Reggio Emilia: trovo imbarazzante e oltraggioso il suo atteggiamento quando afferma che, votando per il SI’, l’Italia ripartirà. Renzi propone di “cambiare insieme”. Ma di cosa sta parlando? Il prossimo voto sul referendum costituzionale è probabilmente il voto più importante dell’Italia repubblicana: si vuole riformare la Costituzione in un modo tale da sconvolgere l’attuale assetto istituzionale. Non dimentichiamo ciò che è successo in Commssione Affari Costituzionali a proposito dell’Italicum quando la minoranza Pd era contraria: sono stati  tutti cacciati. Altro che DEMocrazia”.

Il commissario provinciale della Lega Matteo Melato interviene in merito alle parole di Renzi a FestaReggio:”Probabilmente Renzi vive in un Paese tutto suo, totalmente diverso da quello che vivono gli italiani tutti i giorni. Parla di buona scuola quando è sulle cronache di tutti i giornali che mancano insegnanti per i primi giorni di scuola e gli alunni si ritroveranno a perdere giorni quindi, anche dopo il provvedimento del governo Renzi, la buona scuola è solo nei suoi sogni ma si tratta ancora di cattiva scuola”.

La Spadoni aggiunge: “Tutti dobbiamo essere coscienti di quello che il governo Renzi vuole fare: un accentramento di potere mai visto che mette in serio pericolo la democrazia stessa del nostro Paese. La Costituzione non è una legge qualsiasi e non può essere modificata a piacimento dal Governo. Noi del M5S ci batteremo fino all’ultimo per fare in modo che questa Riforma non passi”.

Continua Melato: “Parla di mercato del lavoro ripartito grazie al jobs act quando invece è stato semplicemente drogato il mercato del lavoro con sgravi contributivi i quali ora sono stati tagliati e infatti le assunzioni si sono bloccate. Il problema è che le vere assunzioni sono solo una parte dato che per la maggior parte si trattava di conversioni di contratti già esistenti. Parla di terremoto parlando di modello Emilia quando fino a quando è rimasto Errani, il 2014, è stato fatto ben poco o nulla infatti, ancora oggi, ci sono sfollati e ponteggi nelle zone terremotate. Parla di immigrazione quando in italia è in corso una vera e propria invasione con i dati che parlano di 121.000 ingressi dall’inizio dell’anno e una situazione fuori controllo in tante realtà. Renzi sostiene che i profughi che arrivano devono lavorare e non stare a “bighellonare davanti ai bar”, tutto questo quando in Italia c’è un tasso di disoccupazione giovanile intorno al 40% pertanto, un premier di uno stato, dovrebbe pensare in primis che il lavoro sia dato ai propri figli e non a clandestini assunti a basso costo. Forse intendeva di impiegarli alle feste dell’unità come a Reggio son abituati a fare”.

Conclude la Spadoni: “Renzi da un lato afferma che la revisione della Carta taglia i costi della politica mentre dall’altra si intasca i 500 mila euro di rimborsi, denaro pubblico, che sono destinati per legge al loro comitato del sì che ha raccolto le firme per l’indizione del referendum popolare. La cosa più grave è che non c’era neanche bisogno di raccoglierle in quanto il referendum si sarebbe svolto lo stesso dato che, come prevede la Costituzione all’articolo 138, un quinto dei deputati ne aveva già fatto richiesta; – il comitato del ‘bastaunsì’  è riuscito a mentire sui risparmi della riforma, ignorando o non conoscendo la stessa nota della Ragioneria dello Stato, ente governativo, che il 28 ottobre 2014 parlava di 57,7 milioni di effettivi risparmi, a dispetto dei loro 500 milioni, cifra letteralmente sparata a caso; -ora che la Corte di Cassazione si è pronunciata Renzi deve smetterla di prendere in giro i cittadini italiani e  deve indicare immediatamente la data in cui si andrà a votare per il referendum costituzionale. Renzi continua nel suo tentativo di rimandare il voto che altro non è che una grave violazione delle regole democratiche e una mancanza di rispetto nei confronti di tutti i cittadini italiani”

Anche Melato attacca: “Parla di referendum costituzionale come se la Costituzione fosse solo un’affare del PD dimenticando che la Carta va a normare le fondamenta dello Stato e le regole istituzionali a cui tutti partecipano. Le regole del gioco, a quanto pare, secondo Renzi le può fare solo una squadra che, ad oggi, non ha neanche la legittimità popolare; una cosa fuori dalla realtà. Una cosa si è capita da questo intervento: Renzi parla molto ma di cose concrete ce ne sono ben poche”.